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Rottamazione, cosa ti succede se non hai pagato la rata del 7 marzo

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Edoardo Corasaniti

Con “Rottamazione-ter” era concessa la possibilità di riequilibrare i debiti con l’Agenzia delle entrate. Per chi non lo ha fatto ci sono delle conseguenze che incidono sul portafoglio.

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C’è stata una nuova data che i contribuenti italiani hanno dovuto segnare in rosso per non vedersi arrivare una sanzione. Il giorno stabilito dalla legge cd “rottamazione-ter”, che consente agli italiani di mettersi in pari con i debiti fiscali per non poi vedersi scattare l’azione dell’Agenzia delle entrate-riscossione, una delle agenzie più temute dai cittadini. Entro il 7 marzo scorso, dunque, andava pagata la rata, che rappresentava la prima del nuovo anno. Inizialmente, la rata era del 28 febbraio. La legge però prevede cinque giorni di tolleranza, per cui si arriva al 7 marzo, considerando che di mezzo ci sono giorni di festività .

Perché era importante rispettare la scadenza del 7 marzo

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La data del 7 marzo rappresentava uno importante spartiacque per i contribuenti italiani, i quali, rispettandola, avrebbero potuto ottenere la definizione agevolata. Ancora di più nel dettaglio, è stata l’Agenzia delle entrate-riscossione che sul proprio sito ha scritto e chiarito che per salvaguardare i benefici della Rottamazione ter, i debitori devono avere versato le rate dovute per l 2020 e 2021 entro il 14 dicembre dello scorso anno. Questo è considerato come il termine finale nel Decreto-legge n.146/2021 denominato Decreto Fiscale e poi trasformato in legge con la 215/2021. Quindi, i contribuenti potranno continuare nel pagamento seguendo le date e le comunicazioni sulle somme dovute.  Le date previste per la “Rottamazione-ter” sono state le seguenti: 28 febbraio; 31 maggio;  31 luglio; 30 novembre. Rispetto a queste si applicano sempre cinque giorni di tolleranza.

Cosa accade se la data dal 7 marzo non è stata rispettata?

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Se la data dal 7 marzo non è stata rispettata si decade dalla cd definizione agevolata, con l’impossibilità dunque di accedere alle forme di rateizzazione e agevolazione che il Governo aveva assicurato per mettere in ordine i conti con il Fisco. Tecnicamente, qualora il pagamento dovesse arrivare nei giorni successivi al 07 marzo oppure se esso sia stato versato in forma parziale, queste verranno considerate come titoli di acconti rispetto alle somme interamente dovute, perdendo così una buona opportunità per arrivare alla pace fiscale e risparmiare qualcosa.

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