L’Italia inizia a scarseggiare sul fronte delle materie prime energetiche. Ormai è chiaro che il riscaldamento diventa un tema sempre più problematico.
La guerra sta facendo schizzare in alto i costi delle materie prime e chiaramente gas naturale e petrolio non fanno eccezione. L’embargo nei confronti della Russia ha fatto il resto e stiamo assistendo ad uno scenario veramente problematico. Molti esperti ormai iniziano a parlare di razionamento sia per quanto riguarda l’energia che per quanto riguarda il cibo.
Anzi proprio per quanto riguarda i generi alimentari il primo allarme arriva proprio dalla Sardegna. In fatti in Sardegna a partire dal 14 marzo scatta uno sciopero su base volontaria degli autotrasportatori che fa rischiare all’Isola un vero e proprio blocco merci. Insomma gli italiani dovranno iniziare ad abituarsi ai razionamenti come non si vedevano dai tempi della guerra.
Questa ipotesi prende sempre più corpo visto che il Senato probabilmente per dare il buon esempio e anche per preparare la strada alle strette che poi colpiranno i cittadini ha deciso di autoridursi le ore di riscaldamento. Infatti in tutti gli uffici del Senato il riscaldamento sarà acceso 100 ore di meno per ogni settimana. Il risparmio sarà ovviamente considerevole ma i più attenti non mancano di notare che questo è probabilmente un’avvisaglia di un sacrificio simile che sarà chiesto ai cittadini.
Infatti già in consiglio dei ministri si è parlato di abbassare il riscaldamento sia come temperatura che come ore nel quale esso sarà disponibile. Tra l’altro varie amministrazioni locali già stanno provvedendo in questo senso. Ma oltre al riscaldamento il tema cruciale è proprio quello del cibo. Le aziende italiane in molti casi hanno materie prime per produrre soltanto per un altro mese e d’altra parte il blocco merci cominciato in Sardegna potrebbe ben presto estendersi a tutto il resto del paese proprio a causa del rincaro della benzina.
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Insomma una situazione veramente esplosiva nella quale il nostro paese patisce rispetto ad altri paesi europei due vere e proprie emergenze. La prima è quella di una tassazione sui carburanti veramente esagerata che rende la benzina italiana praticamente la più cara d’Europa. La seconda è quella di un’assenza cronica di protezione sociale per i più fragili visto che il reddito di cittadinanza in tanti frangenti si dimostra insufficiente e comunque lascia fuori tante famiglie in condizioni di grande fragilità.
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