Alta tensione sui mercati, anche se non si nota. Le borse europee non sembrano più molto appetibili ai grandi fondi internazionali.
Anche se apparentemente le borse del vecchio continente si stanno comportando abbastanza bene al cospetto della crisi in Ucraina, in realtà i numeri parlano di un crollo della fiducia. Un report di Bank of America parla di una forte diminuzione di interesse nei confronti delle borse europee e nei confronti dei fondi internazionali che vi investono.
Se guardiamo agli indici del vecchio continente a partire dall’inizio dell’invasione in Ucraina quello che ci sembra di notare è soltanto un fortissimo nervosismo, ma in definitiva borse che reggono alla botta della guerra. Dunque se il nervosismo è assolutamente naturale e anche scontato in uno scenario del genere, il fatto che i listini sostanzialmente non abbiano accusato delle reali perdite importanti sembrerebbe deporre bene nei confronti della vecchia Europa. In realtà come ricordato anche dal sole24ore dalla borsa europea c’è un vero e proprio esodo. Questo vuol dire che la fiducia nei confronti del vecchio continente sta fortemente traballando.
L’Europa è debole
Tra l’altro proprio nei giorni scorsi un report di Goldman Sachs diceva che addirittura Italia e Germania avrebbero trascinato tutto il continente verso la recessione. Dunque grandi player internazionali guardando all’Europa parlano di recessione e di una borsa veramente poco appetibile. Quanto può reggere il sistema bancario all’urto di una situazione del genere? Le banche italiane attualmente appaiono solide e nessun report ha messo in dubbio la tenuta del sistema bancario italiano. Ma quando è l’intero continente a rischiare fortemente la recessione ed anche la stagflazione, avere dei timori è più che giustificato.
Un rischio difficile da quantificare
Erano decenni che l’Europa non si trovava invischiata nel rischio concreto di una guerra sul suo suolo e l’invasione dell’Ucraina ha creato un allarme che non si vedeva da parecchio tempo. L’Europa oggi globalmente vale di meno perché appare più in pericolo e più insicura. Certamente chi oggi rischia è la Russia perché secondo molti economisti il rischio di un default è veramente concreto per il Paese guidato da Putin. Eppure la vicinanza del conflitto ai confini europei fa traballare anche l’economia del vecchio continente.
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Ma avere paura per i soldi depositati sui conti ha senso? Per ora assolutamente no. Ma ovviamente una guerra rende tutto indistinto. Ad ogni modo il fatto che Goldman Sachs si sia ritirata dalla Russia e vada l’Europa in recessione certamente non può che essere un elemento critico.