Gli scenari più foschi formulati dagli economisti negli scorsi mesi si stanno progressivamente trasformando in realtà.
L’inflazione è veramente un mostro rampante che divora il potere di acquisto ogni giorno di più. Gli effetti più marcati si risentono proprio sulla benzina che ormai è arrivata a superare i 2,3 euro per litro. Sono gli effetti di un’inflazione globale senza controllo, ma sono anche gli effetti della terribile guerra in Ucraina.
Secondo gli esperti questi rincari continueranno e benzinai e camionisti dicono basta. Gli autotrasportatori lo hanno deciso in Sardegna: dal 14 marzo incroceranno le braccia in tutta l’isola. Ma la protesta sarda potrebbe ben presto diventare una protesta nazionale. Infatti la Sardegna è protagonista di una particolare anomalia. Infatti in Sardegna i prezzi della benzina sono più cari rispetto al resto d’Italia. Ma quando i prezzi dei carburanti nel resto della penisola aggiungeranno ai livelli sardi non è difficile che lo stop ai trasporti di merci coinvolga tutto il Paese. Stesso discorso vale per i benzinai. Spesso i benzinai sono accusati dagli automobilisti di arricchirsi in virtù dell’attuale rialzo dei carburanti. Questo è assolutamente falso.
Anzi, i benzinai sono le prime vittime di questi rincari. Infatti la bolletta dell’energia più cara costringe ogni stazione di servizio ad una spesa extra di €10.000 all’anno. Per quanto riguarda invece i margini su ogni litro venduto questi sono rimasti sempre allo stesso livello. Ma i litri di benzina e diesel venduti si sono abbassati. Quindi anche per loro un danno enorme. Dunque dal 14 marzo i benzinai resteranno chiusi di notte e per tanti sarà un grande disagio ma la vera paura è che molte stazioni ritengano antieconomico continuare a lavorare così e decidono di fermarsi del tutto.
Ma cosa significa questo per gli italiani? Come molti esperti stanno sottolineando, i rifornimenti dei supermercati italiani sono appesi al tenue filo dei costi del carburante. Un filo che sta per spezzarsi. Infatti quando i carburanti giungeranno ai 3 euro per litro, come alcuni prevedono, il blocco merci su scala nazionale sarà quasi inevitabile. Uno scenario certamente fosco per gli italiani.
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Anche perchè a pesare c’è anche la penuria di materie prime. Tante aziende italiane hanno dichiarato di avere materie prime ancora per poco. Le aziende che producono la pasta ad esempio spesso hanno un altro mese di produzione e poi dovranno fermarsi.
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