Nel pieno del caos sulla nuova cessione dei crediti multipla che sta creando tanta confusione, ma anche tante polemiche arriva una novità per quel che riguarda la scadenza delle unifamiliari.
Prima di capire quello che sta succedendo sulle unifamiliari e la novità portata qualche giorno fa in Commissione alla Camera cerchiamo di fare il punto della situazione. La cessione multipla dei crediti è stata uno dei grandi motori del mondo dei bonus casa. Quando il Governo ha deciso di sospenderla anche tanti cantieri si sono fermati.
A seguito delle vivaci polemiche il Governo Draghi ha cambiato rotta e ha fatto tornare la cessione dei crediti multipla ma con paletti estremamente stringenti. Tanto per dare un’idea di quanto siano stringenti questi limiti basti pensare che al tecnico asseveratore che sbaglia sono comminati addirittura 5 anni di carcere. La pressione attorno a chi controlla le carte portate per la cessione dei crediti è talmente forte che Poste Italiane ha riaperto la piattaforma della cessione dei crediti ma l’ha resa così complessa e lunga nel suo esercizio che tanti stanno protestando.
Dunque è in questo clima convulso nel quale i bonus casa sono piuttosto in dubbio che arriva la novità per quanto concerne le unifamiliari. È stato l’articolo 119 comma 8-bis del decreto rilancio a mettere a fuoco la questione delle unifamiliari. Ma un dubbio ben presto è sorto nel mondo dell’edilizia. Questo dubbio aveva che fare con l’annosa questione della proroga delle unifamiliari nel caso in cui ci fosse una demolizione e successiva ricostruzione della struttura.
Il Sottosegretario per l’economia e le finanze Federico Freni ha risposto in commissione al deputato Gian Mario Fragomeli. In questa risposta è stato chiarito un punto che aveva suscitato tanti dubbi e tante interpretazioni fortemente contrastanti. Dunque la proroga anche nel caso di demolizione e ricostruzione non c’è per le unifamiliari. Di conseguenza la proroga lunga che arriva fino alla fine del 2025 non ha nessuna attinenza con ville e villette ed unifamiliari.
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Per questi casi invece vale la scadenza del 30 giugno 2022 per quanto concerne il primo 30% dei lavori e poi il 31 dicembre 2022 per completarli. Il fatto che si provvede a demolizione e ricostruzione non cambia l’orizzonte temporale neppure determina di proroga di qualche tipo. Saranno delusi tutti quei tecnici che in passato avevano ipotizzato soluzioni differenti e più comode.
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