Il Superbonus può ripartire, questo è quello che sembra comunicare Poste Italiane con la riapertura della piattaforma per la cessione dei crediti, ma occhio ai rischi.
Poste Italiane riapre la sua piattaforma per la cessione dei crediti ed in un certo senso finisce così il periodo più duro per il mondo dei bonus casa, ma come vedremo non è così facile.
Il Governo aveva bloccato la cessione dei crediti multipla e già prima che la stretta entrasse in vigore, Poste Italiane per prudenza aveva chiuso la su a piattaforma. Era parso un segnale assai chiaro al comparto dell’edilizia: 4,4 miliardi di truffe non potevano passarla liscia e tutto avrebbe dovuto cambiare. Poi è arrivata la schiarita: l’esecutivo Draghi ha fatto tornare la cessione dei crediti multipla, ma i paletti sembrano a molti una cura peggiore del male.
Le nuove regole per la cessione multipla
Con la nuova normativa del governo, la cessione del credito multipla ritorna ma con paletti molto stringenti. Infatti soltanto tre cessioni saranno possibili e dovranno essere caratterizzate da un numero di serie identificativo per tracciarle in ogni momento. Questo ha un doppio scopo: il primo è quello di evitare di non riuscire più a risalire alla documentazione iniziale. Ovviamente ciò è determinante per agevolare il lavoro dei controllori.
Credito non frazionabile
Ma il numero di serie identificativo che accompagna le varie cessioni ha anche un altro scopo: quello di renderle non frazionabili. Dunque il credito non può essere rimaneggiato e suddiviso. Insomma tracciabilità del credito come pietra angolare nella nuova normativa. Ciò è assolutamente comprensibile visto che proprio la scarsa tracciabilità era stata lo strumento principe dei furbetti del bonus. Ma questo che impatto ha sul mondo dei bonus casa?
Un effetto dissuasivo
Il limite alla cessione multipla finisce per avere, secondo gli esperti, un effetto dissuasivo sul bonus. Per fare un esempio, Poste Italiane chiede ora un maggior numero di documenti che saranno sottoposti ad una valutazione attenta e scrupolosa. Dunque maggiori costi per chi cede il credito, ma soprattutto tempi più lunghi e maggiori possibilità che venga rifiutato.
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Poste infatti avvisa gli utenti che l’esame dei documenti diventa molto più gravoso rispetto a prima della stretta e dunque valutare attentamente la perdita di tempo che questa pratica impone prima di presentarla. Molti dal mondo dell’edilizia sostengono che queste nuove modalità ridurranno di molto i nuovi cantieri che possono concretamente partire.