Bisogna fare attenzione alle richieste dell’Inps. Il rischio è molto alto per chi ignora le comunicazioni obbligatorie. Ecco l’ultima scadenza da rispettare.
La riforma delle pensioni è sul tavolo del Governo ormai da tempo e le risposte dall’esecutivo potrebbero arrivare presto. Intanto però ci potrebbero essere altre preoccupazioni alle porte dei pensionati che vorrebbero godersi ogni mese le somma frutto di tanti anni di lavoro. In questa dinamiche spesso si insidia la burocrazia, spesso capace di mettersi come bastone fra le ruote. E rischiare di provocare una sospensione dell’erogazione che, incredibilmente, può protrarsi anche per diversi mesi.
Andare in pensione non basta: bisogna inviare correttamente tutta la modulistica
Per ricevere correttamente la pensione è necessario che l’Inps abbia con sé ogni singolo modulo per poter erogare appieno le somme di cui si ha diritto. Dunque, l’assenza di un modulo può costare caro al pensionato. Per cui è meglio non essere superficiali o distratti. In alcuni casi, per chi non rispetto le imposizioni, è previsto perfino la sospensione della pensione da 2 fino a 6 mesi.
Il rischio, inoltre, potrebbe tramutarsi anche nella ricezione della sola quota minimo, in alcuni casi molto ridotto rispetto a quanto previsto. Una misura che potrebbe provocare gravi conseguenze per chi ha spese e costi predefiniti ogni mese.
Riflettori puntati su febbraio: ecco cosa bisognava fare
L’attenzione si è concentrata in particolare sul mese di febbraio. Da rispettare entro il 28 febbraio era obbligatorio aggiornare la propria condizione reddituale: di fatto, si tratta della redazione di un modulo. In particolare, è il modulo Red ad essere particolarmente rilevante. D’interesse speciale è per chi riceve altre agevolazioni oltre alla pensione: per coloro che non ricevono altri sussidi, dunque, bisognava comunicare esclusivamente i dati del reddito del 2021, l’anno precedente. Ma non c’è da disperare, al momento. L’Inps ha fatto sapere che a breve invierà una lettera di sollecito. Se quest’ultima venisse non considerata, chiarisce l’Inps, si accenderà la spia dello stop al pagamento per diversi mesi. E non è finita: se i solleciti all’invio del modello Red 2020 venisse ancora ignorato, allora scatterebbe la sospensione completa della pensione.