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Fisco

Canone RAI: si va verso l’aumento, i €90 non bastano a coprire i costi

Si annuncia una vera tempesta sul fronte del Canone RAI. Il Canone attuale non basta a coprire i costi del servizio pubblico e va aumentato.

Infatti sono proprio i piani alti del servizio pubblico a chiedere l’aumento e spiegano le loro motivazioni che probabilmente convinceranno il Parlamento. La Rai ha mostrato i suoi bilanci: sono insufficienti e senza un aumento la macchina rischia di fermarsi. Vediamo perché ci sono buone probabilità che questa richiesta sia accolta e con quali tempi.

È stato il Governo di Matteo Renzi a ridurre il canone RAI da 113 euro a 90 euro. Una riduzione forte che però veniva compensata con l’ingresso in bolletta del canone. Dunque sotto il Governo Renzi il canone è stato effettivamente abbassato ma si sono costretti tutti gli italiani a pagarlo e perciò complessivamente questo per la RAI è stato un vantaggio. Ma oggi i €90 non bastano più perché la RAI con i proventi attuali del canone non riesce più a finanziarsi.

Servono più fondi

Tra l’altro a partire dal 2023 il Canone uscirà dalla bolletta e pertanto si prevede che l’evasione ricomincerà ai volumi pre-Governo Renzi. Dunque la RAI chiede maggiori introiti e il Canone deve salire. Prima di vedere con quali tempi è previsto questo aumento ricordiamo però che i cittadini possono difendersi da questo perché esiste una procedura per non pagare legalmente il canone della Rai. Difatti per non pagare il canone basta presentare un’apposita domanda entro il 31 gennaio o entro il 30 giugno dichiarando di non avere apparecchi televisivi in casa.

Che probabilità ci sono che arrivi la stangata

Presentando questa domanda nei termini stabiliti si sarà legalmente esonerati dal canone della TV pubblica. Se si presenta la domanda entro il 31 gennaio si viene esentati per tutto l’anno, se la si presenta entro il 30 giugno si viene esentati solo per il secondo semestre. Attenzione però, perchè effettivamente non si devono avere in casa televisori e neppure computer, altrimenti l’esonero non spetta. Ma vediamo la questione dell’aumento del canone.

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Con i bilanci che dimostrano che effettivamente l’azienda è sottofinanziata, è probabile che il Parlamento accetti l’aumento del canone anche in vista dell’uscita dello stesso dalla bolletta. Ma questo non è assolutamente scontato. Infatti il Parlamento potrebbe chiedere anche all’azienda dei drastici tagli alle sue spese. Dunque sebbene l’aumento del canone sia probabile non è ancora detta l’ultima parola.

Salvatore Dimaggio

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