In arrivo l’Assegno INPS: per potervi accedere ci sono regole e criteri definiti dal Governo. E sbagliare non è molto difficile, così come cadere in sanzioni.
Le domande inviate per l’Assegno Unico Universale (AUU) sono oltre 2,7 milioni: moltissime. Adesso toccherà all’Inps trovare 12 banche dati per studiare e verificare i criteri secondo i quali rilasciare il contributo per il mese di marzo 2022. L’assegno unico universale è introdotto dall’esecutivo guidato da Mario Draghi ed entrerà in vigore proprio in questi giorno. Scopo del Governo è di sostenere chi ha a carico uno o più figli. In un periodo di crisi economica e crescita a dismisura delle spese, spesso chi ha figli viene colpito e soffre maggiormente.
Come funziona con il meccanismo degli assegni unici
Per coloro che hanno inviato in maniera corretta la richiesta entro il termine stabilito dalla legge (28 febbraio) le cifre sanno versate dalla seconda decade di marzo. C’è poco tempo e dunque i controlli saranno veloci e a largo spettro. Per capire chi ha diritto all’Assegno, l’Istituto nazionale prenderà le informazioni sulle banche dati già a disposizione e ma anche su quelle esterne. Maria Sciarrino, direttrice centrale dell’inclusione e invalidità civile dell’Istituto nazionale previdenza sociale, sentita dal Sole24 ore, ha dichiarato che l’Auu rappresenta una prova importante per il sistema “Once only”, il meccanismo attraverso il quale la Pubblica amministrazione non richiede nuovamente dei dati all’utente se già ne è in possesso.
I criteri e le verifiche
Per poter accedere all’Assegno bisogna soddisfare alcuni criteri, tra cui: essere residenti in Italia da oltre due anni, essere cittadini, essere in regola con le imposte, e, in caso di soggetto non europeo, che il permesso di soggiorno sia valido. Sotto i riflettori anche il percorso di studi dei figli tra i 18 e 21 anni. Dopo questi criteri, l’Istituto si occuperà di controllare i dati sui pensionati, l’elenco degli assegni forniti alla famiglia nell’anno precedente ai fini del calcolo delle maggiorazioni, e l’eventualità del reddito di cittadinanza. Non è finita, perché di mezzo c’è anche la banca dati Isee. Qui si utilizzeranno i codici fiscali di ognuno di noi, che sono personali e quindi irripetibili. Molte volte questi controlli sono effettuati a campione. Solo dopo si procederà con il rischio frode. Ma per questo l‘Inps sta mettendo in piedi un sistema informatico che, al momento, non è ancora pronto.