Gli adeguamenti vengono calcolati ogni anno per proteggere il potere d’acquisto dei pensionati dall’inflazione: ecco quelli del 2022.
Dal 2021, stiamo assistendo ad un crescente aumento dell’inflazione, che è definita come “l’aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche diminuzione progressiva del potere di acquisto della moneta”, secondo l’Enciclopedia Treccani. Stando ai dati dell’ ISTAT, la significativa accelerazione dell’inflazione è dovuta, in particolare, ai prezzi dei Beni energetici.
L’INPS svolge annualmente una perequazione, ovvero una rivalutazione degli importi pensionistici per adeguarli al costo della vita e si applica a tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica. Il decreto ministeriale del 17 novembre del 2021 ha stabilito che la percentuale di variazione del calcolo della perequazione delle pensioni sarà dell’1,7%, aumentata dello 0,1% rispetto ai primi due mesi dell’anno. Attenzione però: i trattamenti pensionistici non saranno adeguati tutti nello stesso modo.
Di quanto aumenteranno le pensioni? Ecco qualche numero alla mano
Innanzitutto, l’adeguamento delle pensioni dipenderà dalle fasce di reddito: il 100% dell’inflazione, cioè in misura piena, per le pensioni fino a 4 volte il valore del trattamento minimo (pari a 523,83 euro). Il 90% dell’inflazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo ed il 75% per le pensioni il cui valore supera 5 volte quello del trattamento minimo.
La Legge di Bilancio del 2022 contiene anche importanti modifiche al metodo di calcolo dell’IRPEF, l’imposta diretta sul reddito che colpisce le persone fisiche nell’ordinamento tributario nazionale. Sono cambiate aliquote fiscali e scaglioni di reddito su cui applicarle: fino a 15.000 euro, 23%, oltre 15.000 e fino a 28.000 euro, 25%, oltre 28.000 e fino a 50.000 euro, 35%. Infine, il 43% per oltre 50.000 euro, 43%. Nel mese di marzo 2022, le pensioni saranno più alte anche perché l’INPS dovrà corrispondere anche gli arretrati dei mesi di gennaio e febbraio, ai quali era stata applicato provvisoriamente un indice di perequazione dell’1,6%.
Facciamo due conti: una pensione pari a 1000 euro lordi subirà una maggiorazione mensile netta di 13,09 euro secondo l’indice di perequazione all’1,7% e di 16,82 euro grazie alla nuova IRPEF, per un totale di 29,91 euro in più al mese. Per una pensione di 2000 euro lordi, invece, l’aumento sarà pari a 38,69 euro mensili; per una di 3000 euro lordi, sarà pari a 66,51 euro ogni mese.