Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Dipendenti, pensionati, autonomi: il 16 marzo scadenza fiscale per te

Foto dell'autore

Salvatore Dimaggio

Arriva la Certificazione Unica 2022. La sua scadenza è il 16 Marzo. Vediamo novità e differenze tra le varie categorie.

È un termine che vale davvero per tutti perché riguarda sia gli autonomi che i dipendenti, ma anche i pensionati. Dunque è il 16 marzo 2022 il termine fissato dall’Agenzia delle Entrate. Un termine unico per tante situazioni diverse. Quindi entro questa data i sostituti d’imposta dovranno inviare il flusso telematico per tutto quanto ciò che riguarda redditi, ritenute e quant’altro che sia relativo all’anno 2021.

Entro la medesima data vanno presentate la certificazione unica 2022 dell’INPS ed anche la certificazione unica dell’INAIL. Una data veramente ad ampio spettro dunque che abbraccia la certificazione unica relativamente a soggetti e situazioni anche molto diversi. Non sfuggono alla medesima data anche coloro i quali percepiscono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente ed anche coloro i quali percepiscono provvigioni e redditi diversi. Vediamo in quali modalità si può consegnare la certificazione unica 2022.

Cartaceo ed elettronico: vie diverse

La questione non è banale e chi non dovesse ottemperare alle novità può rischiare anche di non inviarla validamente. La certificazione unica va consegnata al lavoratore entro il termine del 16 marzo 2022 in due modalità possibili: quella cartacea e quella elettronica. Ma attenzione perchè questo non vale automaticamente anche per le altre categorie. Discorso diverso vale per gli enti pensionistici. In questo caso il la modalità cartacea non esiste e la certificazione unica sarà veicolata unicamente in modalità elettronica.

Attenzione alla possibilità di stampare

Tuttavia per chi avesse necessità della certificazione unica cartacea dall’ente pensionistico, questo potrà erogarla dietro apposita richiesta. Una importante precisazione è che il sostituto d’imposta non può sbrigativamente inviare la certificazione tramite email e lavarsene le mani. Infatti l’invio della certificazione unica via email non assolve il sostituto d’imposta a meno che questo non abbia prima verificato che chi riceve la certificazione unica digitale abbia i mezzi per stamparla o anche solo per ricevere correttamente l’email.

Leggi anche: Superbonus 110%, è fuga: rincari e novità Entrate scrivono la parola fine

Leggi anche: Bonus bollette per disagio fisico: ricco e cumulabile, lo chiedi così

Vediamo concretamente cosa si deve fare. Il sostituto d’imposta deve sincerarsi che sebbene la certificazione unica sia inviata in modo elettronico, chi la riceve possa comunque riceverla, stamparla e convertirla dunque in cartacea. Se il sostituto d’imposta non verifica questo allora sarà tenuto alla consegna della certificazione unica che diventa allora più conveniente se il sostituto d’imposta non riesca a verificare quanto sopra.

Gestione cookie