Unicredit perde un terzo del valore a causa dell’Ucraina: vediamo le conseguenze amare per i correntisti.
La crisi in Ucraina è davvero un allarme senza precedenti per l’economia mondiale. Le immagini degli attacchi russi contro il vicino ucraino hanno scioccato il mondo per il costo in vite umane e per l’altissimo rischio corso da tutta Europa quando addirittura si è cominciato a bombardare una grossa centrale nucleare.
La risposta del mondo occidentale non è stata militare anche perché chiaramente nessuno vuole innescare la terza guerra mondiale, ma è stata di tipo finanziario. Eppure una risposta di tipo finanziario non è più leggera o meno foriera di conseguenze pesanti. Lo sa bene tutto il comparto bancario europeo, ma in special modo UniCredit. Da quando sono cominciate le ostilità in Ucraina Unicredit in borsa è letteralmente crollata. Infatti a febbraio il titolo ha perso oltre il 35%. Basti pensare che era scambiato a quasi €16 ed è piombato al di sotto dei €9.
Un crollo che chiaramente ha spaventato sia gli analisti che i correntisti della grande banca italiana. Ma cosa è dovuto questo vero tracollo di Unicredit? Innanzitutto c’è da dire che in generale il sistema economico mondiale è fortemente interconnesso ed un forte scossone in un determinato contesto genera onde d’urto che poi si risentono un po’ ovunque. Ma in questo caso le cose sono decisamente più pesanti. La Russia rischia seriamente il default viste le sanzioni durissime a cui è sottoposta dall’occidente ed il default di un paese comunque così importante come la Russia sarebbe un danno per tutti. In particolare poi Unicredit è la terza banca europea per numero di filiali ed esposizione in Russia.
Questo significa che Unicredit ha investito tanto nel paese guidato da Vladimir Putin e ci ha anche guadagnato, beneficiando effettivamente di ritorni spesso molto lauti. Il problema è che tutta questa massa di investimenti attualmente bloccati in un paese che rischia seriamente il default è un pericolo enorme per questa banca. I correntisti sono giustamente spaventati e si chiedono che cosa dovrebbero fare. Attualmente i report sulla banca non indicano particolari criticità in questo istituto Italiano.
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Dunque allo stato attuale non si vede una reale motivazione per non avere fiducia in questa banca. Certamente il danno ricevuto è imponente ma non tanto da metterla realmente in difficoltà. Tra l’altro prudenzialmente Unicredit si è anche ritirata da alcuni affari che aveva attualmente in corso in Russia. Per prudenza ha chiuso ogni trattativa per evitare di esporsi maggiormente su questo paese che ormai sta traballando troppo.
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