La guerra in Ucraina è un autentico incubo e molti economisti sottolineano come i cittadini probabilmente non abbiano ancora realizzato la reale gravità della situazione.
Purtroppo i numeri sono veramente impietosi. Dallo scoppio delle ostilità in Ucraina la borsa di Milano ha bruciato 100 miliardi. Una mazzata spaventosa in un momento così critico per il paese. Ma i rischi più forti sono per le famiglie e specialmente per le famiglie in condizioni di fragilità economica.
Ancora una volta sono i numeri ad essere particolarmente chiari, ma anche spietati. La pandemia di covid è stata un massacro per l’economia italiana. Un numero impressionante di persone ha perso il lavoro e chi poi l’ha ritrovato, ha ritrovato, nella maggior parte dei casi, semplicemente lavori precari, di breve durata e sottopagati. Ma se la situazione occupazionale è disastrosa anche per le partite IVA e per le imprese lo scenario è altrettanto deprimente.
Un’economia in ginocchio
Le aziende chiuse e le partite IVA che hanno tirato i remi in barca durante la pandemia sono un numero impressionante e con la terribile inflazione in atto, ulteriormente potenziata dallo scenario ucraino se ne potrebbero aggiungere altrettante. Il rischio sociale è altissimo perché il nostro paese a differenza di altri paesi europei non ha una rete di protezione contro la povertà. Esiste il reddito di cittadinanza ma come sappiamo è una misura carente che lascia fuori tantissime nuclei familiari effettivamente bisognosi.
Guerra e blocco merci
Il grosso problema attualmente è anche per l’approvvigionamento dei supermercati. Infatti la benzina salita al di sopra dei €2 per litro costringe i tir a fermarsi. Questo significa sia un blocco per i supermercati che rischiano concretamente di rimanere vuoti, ma anche un blocco per l’industria che non riesce a rifornirsi di materie prime. In alcune parti d’Italia i tir hanno già iniziato a fermarsi e lo scenario dei supermercati vuoti è veramente impressionante.
Una bomba sociale, ma forse c’è una soluzione
Ma gli esperti del mercato dell’energia sottolineano come con la guerra in Ucraina la benzina può tranquillamente arrivare a toccare i €3 al litro. A questo punto si determinerebbe automaticamente il blocco merci e l’Italia potrebbe davvero fermarsi del tutto. Nel quadro di una di un’economia così disastrata e così in pericolo l’Europa discute dell’introduzione di un reddito di base universale.
Leggi anche: Decreto bollette: le coperture, chi potrà finalmente risparmiare su luce e gas
Leggi anche: Bonus di 500€ ai ragazzi: partite le richieste, occhio a non arrivare ultimi
In Catalogna ad esempio è già cominciato un progetto pilota che prevede l’erogazione di una cifra che oscilla dai 700 ai €900 per ogni adulto e €300 per ogni bambino. Si tratta attualmente solo di un progetto e non c’è nessuna certezza che il reddito di base venga effettivamente erogato a tutti i cittadini europei, ma sempre più economisti spaventati dal protrarsi e dal sommarsi delle emergenze sociali richiedono questa misura con rinnovato vigore. I cittadini possono firmare il referendum europeo online per velocizzare le cose.