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Naspi: date marzo, ma periodo di carenza ti può far perdere il diritto

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Salvatore Dimaggio

La Naspi è l’indennità di disoccupazione che permette a tanti italiani che hanno perso il lavoro di continuare ad andare avanti.

Ma gli esperti sottolineano come ci sono alcuni banali errori che possono costare caro in merito a questo sussidio così fondamentale. Ricordiamo che la Naspi che venga richiesta entro l’ottavo giorno dalla fine del lavoro si può ricevere proprio a decorrere dal medesimo giorno. Non prima: vediamo questo cosa comporta.

Chiariamo innanzitutto che gli otto giorni di tempo che passano tra la fine del rapporto di lavoro e il già citato ottavo giorno di disoccupazione sono definiti dall’attuale normativa periodo di carenza. In questi 8 giorni non si ha diritto alla Naspi. Dunque per i primi 8 giorni di disoccupazione non si percepirà nulla. Ma questi famosi 8 giorni detti periodo di carenza non sono soltanto importanti perché non si percepisce la naspi ma anche perché sono un periodo di tempo molto delicato per chi sia disoccupato.

Il pericolo del periodo di carenza

E qui si rischia un errore che a molti costa appunto la disoccupazione. Se durante il periodo di carenza si inizia un nuovo lavoro o anche soltanto si apre una partita IVA ecco che il diritto alla Naspi finisce. Questo è molto grave e molto problematico. Infatti se in questi 8 giorni si dovesse accettare un incarico anche di breve durata e dallo scarso valore economico, questo semplice fatto farebbe perdere automaticamente il diritto all’indennità di disoccupazione. Quindi è fondamentale negli 8 giorni del periodo di carenza essere assolutamente fermi dal punto di vista lavorativo.

Che succede se si lavora negli otto giorni?

Ma cosa succede se durante il periodo di carenza invece si inizia un nuovo lavoro? Questo non preclude in modo assoluto il diritto alla naspi, ma semplicemente alla fine del lavoro che si è intrapreso si potrà nuovamente richiedere l’indennità di disoccupazione. Fatto questo importante chiarimento che può essere davvero prezioso per chi abbia richiesto questo sussidio, vediamo il calendario INPS della Naspi di marzo.

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La Naspi è molto diversa dal reddito di cittadinanza che viene pagato sempre il 27 di ogni mese. Al contrario, nel caso della naspi, il giorno in cui arriva l’accredito dipende da quello in cui è stata richiesta questa misura. Ad ogni modo gli accrediti di marzo non partiranno prima dell’8 di questo mese. Con ogni probabilità dureranno sino alla fine del mese e dall’8 al 10 circa saranno regolarizzati i pagamenti relativi all’inizio del mese.

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