La borsa americana non è ancora aperta, ma i futures restituiscono l’atmosfera di panico che serpeggia: Nasdaq -3% ed s&p 500 in zona simile.
L’incertezza dovuta alla guerra in Ucraina è palpabile perchè l’evoluzione delle crisi è tutta da scrivere. La Russia ha invaso l’Ucraina ed i mercati hanno subito un crollo ed un rimbalzo, ma la giornata di oggi si apre all’insegna del pessimismo.
La borsa sconta la possibilità concreta di una guerra, ma sconta anche e soprattutto gli effetti sistemici che si sentono già oggi. Inflazione galoppante, su tutti. Le famiglie vedono il loro potere d’acquisto ridursi sempre di più ed hanno paura del futuro. Questo le spinge a consumare di meno. Questo contrae i consumi e colpisce quelle aziende che già hanno difficoltà a produrre a causa dei costi esorbitanti di materie prime ed energia.
Un cane che si morde la coda con rischi forti per i risparmiatori che non sanno come proteggere i risparmi ma soprattutto per le fasce più fragili della popolazione che ormai si trovano in un vero e proprio allarme sociale. In questi momenti di forte tensione gli esperti raccomandano cautela. E raccomandano di non prendere decisioni affrettate sulla base dell’ultima notizia di guerra che si è sentita. Le azioni sono sotto forte pressione, ma la guerra se è sicuramente un elemento critico disinnesca anche la bomba Fed.
La Fed era ormai accerchiata. Con un’inflazione altissima il rialzo dei tassi sembrava inevitabile e c’era chi parlava anche di sei rialzi durante l’anno. Il rialzo dei tassi avrebbe potuto mettere la parola fine a questa borsa che galoppa sempre senza limiti, ma oggi probabilmente con il pretesto della guerra la Fed i tassi non li toccherà. Dunque non è vero che questa guerra sia così ansiogena per le borse. Crea pressione, ma allenta quella causata dal rialzo dei tassi Fed.
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Il problema maggiore è per la tenuta sociale. In Italia troppe famiglie sono abituate da anni a sopravvivere con il minimo che riescono a ricevere dal Reddito di Cittadinanza o da lavori poveri, ma con questi tremendi rincari e con la maggiore incertezza che ne deriva cosa potrà accadere? Caritas ed altre associazioni di volontariato lanciano l’allarme la situazione delle nuove povertà è esplosiva.
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