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Superbonus è caos: proprietari abbandonati dalle ditte e trappola costi

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Salvatore Dimaggio

Il Superbonus sarebbe dovuto ripartire dopo lo sblocco della cessione dei crediti, ma le cose stanno andando decisamente storte.

Alcuni cantavano vittoria dopo lo sblocco delle cessioni multiple, ma come vedremo sui cantieri c’è aria di fuga e le famiglie sono nei guai. Quattro miliardi e mezzo di frodi: questa era stata la cifra tremenda che aveva indotto il Governo a dire basta alle cessioni del credito multiple.

Troppi imbrogli, troppi cantieri fantasma, troppe ditte che nemmeno facevano i lavori per i quali venivano lautamente pagati. Il Governo ha messo la parola fine alle cessioni multiple. Ma questo ha significato anche bloccare i cantieri. Infatti oltre la metà dei cantieri italiani si sono bloccati con la stretta sulla cessione dei crediti. Ora dovrebbe essere tornato il sereno ma come vedremo così non è. Perché i conti del superbonus oggi tornano meno che mai.

Le ditte scappano

La stampa locale di Venezia e dintorni (ma non si sta verificando solo in quella zona) segnala casi di ditte che abbandonano i lavori lasciando i committenti con un palmo di naso. Le ragioni sono molteplici, ma la prima sono i costi. La terribile inflazione ha fatto lievitare i costi delle materie prime e di conseguenza contratti stipulati a determinate condizioni oggi diventano sconvenienti per le ditte che pensano bene di lavarsene le mani. Ma il paradosso è che è stato il bonus stesso a distorcere i prezzi.

Famiglie in difficoltà

I tanti cantieri partiti col bonus hanno fatto lievitare ulteriormente i costi delle materie prime legate al mondo dell’edilizia. Gli esperti sottolineano come all’inflazione si sia aggiunta una seconda inflazione extra dovuta proprio all’eccezionale richiesta di materie prime causata dal bonus. Ora poi c’è anche l’incognita dell’Ucraina che minaccia di dare nuova forza ai rincari e così ditte poco serie decidono di mollare tutto. Ma anche chi non molla è costretto a lavorare in perdita con i materiali cresciuti tanto.

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Sicuramente non è giusto quello che stanno facendo queste ditte, ma ciò non toglie che i bonus casa siano ormai quasi una trappola. Tra l’altro fa molto discutere anche la misura esagerata dei 5 anni di reclusione per i tecnici che sbagliano l’asseverazione. Si, sbagliano, perchè se si prova il dolo le pene sono anche più severe. Insomma la nuova normativa e l’inflazione stanno trasformando il bonus in un pantano.

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