Lo scenario della crisi ucraina è davvero una terribile notizia per il mondo che riteneva di stare finalmente uscendo dall’odiosa pandemia di Coronavirus.
L’invasione russa dell’Ucraina scompagina le carte della geopolitica internazionale, ma anche quelle dell’economia. Le azioni minacciano di crollare, gli investitori sono confusi e pensano di fuggire, ma anche i risparmi sono a rischio a causa dell’inflazione. Una situazione pesante e convulsa quindi nella quale è assai difficile orientarsi.
Il primo dubbio riguarda proprio le azioni. Il mercato azionario globale ha subito un tonfo alla notizia dell’invasione russa, ma poi è rimbalzato in maniera quasi inspiegabile. In realtà però le azioni si muovono in una modalità tutta loro che spesso è molto diversa dagli umori della gente. Fare previsioni sul mercato azionario allo stato attuale delle cose è ovviamente molto difficile tuttavia per quanto la crisi in Ucraina sia grave, può darsi benissimo che il mercato in realtà reagisca in maniera sostanzialmente neutra a questi tristi eventi.
Paradosso azioni globali
Infatti se una crisi internazionale come quella tra Russia e NATO certamente è una notizia pessima per i mercati, però d’altra parte allontana di molto ciò che davvero spaventava le borse ovvero il rialzo dei tassi da parte della Fed. In un clima di guerra del genere la Fed ha un nuovo pretesto per mantenere i tassi a zero e dunque per consentire al mercato azionario di continuare a crescere. Di conseguenza se ovviamente c’è un giusto nervosismo ed una comprensibile preoccupazione per quanto riguarda le azioni, non è escluso che nonostante la gravità della crisi più che ad un crollo possiamo assistere a turbolenze momentanee.
Inflazione rampante
Allo stesso tempo però la crisi Ucraina amplifica gli effetti della già devastante inflazione. Questo per le famiglie più povere significa la concreta angoscia di non riuscire a far quadrare i conti di casa, ma in generale per tutti significa una riduzione forte del potere d’acquisto e la necessità di proteggere i propri risparmi. Gli italiani in questo periodo si stanno orientando verso i buoni fruttiferi postali che in effetti sono uno strumento facile da comprendere è adatto ai più. Non mancano anche ovviamente le alternative ma che spesso sono piuttosto complesse per chi non sia avvezzo al mondo degli investimenti. Le associazioni a tutela dei consumatori mettono particolarmente in guardia nei confronti di alcuni piani di investimento proposti da banche e intermediari finanziari.
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Ogni prodotto può essere giusto a patto di capirlo e soprattutto a patto di non farsi prendere dall’onda dell’emozione. Ma la crisi Ucraina può significare anche nuovi problemi sul fronte degli approvvigionamenti e infatti cerchi paventa il rischio di supermercati vuoti. Questo soprattutto perché il movimento dei Tir con i rincari attesi sul fronte della benzina diventa oggettivamente più difficoltoso.