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Guerra in Ucraina, Twitter censura alcuni profili ma poi si scusa: cos’è successo

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Carmelo Giuffre

Twitter ha censurato gli account di alcuni siti che si stanno occupando della guerra in Ucraina. Una situazione che ha indignato in poco tempo tantissimi utenti, ma subito dopo è arrivata la spiegazione ufficiale dell’azienda. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo. 

La guerra in Ucraina è appena iniziata e forse non tutti si aspettavano che davvero Putin decidesse alla fine di invadere la nazione. Logico come in questi conflitti del nuovo millennio anche i social svolgono un ruolo fondamentale. Ed è per questo che sta facendo così tanto scalpore quanto accaduto su Twitter in queste ore. Il social media ha infatti sospeso per errore alcuni account che si stavano occupando di rilasciare informazioni, in un ramo giornalistico di verifica delle fonti denominato “fact checking”, sull’attività militare della Russia. È stato un ricercatore di nome Aric Toler a segnalare quanto stava accadendo sul sito di giornalismo investigativo Bellingcat. Stessa sorte, Twitter l’ha riservata anche ad un account di intelligence francese chiamato OSINT. 

Twitter, account bloccati per errore: la spiegazione fornita dal portavoce dell’azienda

 

La censura denunciata su Bellingcat ha fatto particolarmente indignare molti utenti, in quanto si tratta di un sito molto apprezzato, che negli anni si è occupato di dievrsi scandali come il tentato omicidio/avvelenamento contro Navalny o l’attacco subito dal volo Malysia Airlines. Alla fine però si è scoperto che non vi era una diretta volontà di Twitter di censurare questi siti: è stato infatti Yoel Roth, portavoce responsabile dell’integrità di Twitter,  il portavoce del social media a smentire questa ipotesi qualche ora dopo, dichiarando che le azioni di censura su questi account, sono arrivate per errore. 

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L’uomo ha infatti spiegato che “l’errore per rilevare e rimuovere in modo proattivo foto e video alterati. Abbiamo intrapreso un’azione su una serie di account per errore. Stiamo rivedendo rapidamente queste azioni e abbiamo già ripristinato l’accesso a una serie di account interessati”

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