La crisi militare dell’Ucraina è stata veramente un fulmine a ciel sereno e le vere vittime potrebbero essere i correntisti italiani.
La crisi ucraina da tempo allarmava gli esperti di geopolitica, ma pochi si sarebbero aspettati una situazione come quella attuale con un attacco notturno e lo scenario che precipita di colpo.
Ma il rischio vero con un conflitto bellico del genere tocca anche i correntisti italiani. Cerchiamo di capire bene il perché dato che le connessioni dell’economia spesso sono sorprendenti, ma anche molto pericolose. Tutto il comparto bancario italiano ma anche europeo è ormai in una situazione di autentico allarme rosso. Bisogna tenere presente che nella seduta del 24 febbraio 2022 la borsa di Mosca ha letteralmente dimezzato il suo valore: uno scenario da autentico incubo.
Ma questo può essere comprensibile visto che il paese è stato trascinato in una assurda guerra dall’esito assolutamente indeterminato. Decisamente più sorprendente è stato il vero e proprio crollo sulla borsa italiana di Unicredit che ha perso oltre il 11% in un solo giorno. Ma è in generale tutto il comparto delle banche a perdere. Le banche italiane infatti sono molto esposte sul mercato russo e in generale sui mercati dell’est. Ma c’è anche un’altra motivazione più tecnica. In uno scenario del genere le borse crollano e le materie prime si impennano, basti pensare che il gas naturale sulla borsa di Amsterdam ieri è cresciuto di oltre il 60% in un giorno.
Ma anche petrolio ed alluminio sono letteralmente esplosi e c’è chi dice che l’alluminio nell’arco di pochi anni sarà letteralmente introvabile. In una situazione del genere è normale che le grandi banche soffrano. Ma la vera incognita è quanto durerà questa sofferenza e quanto andrà a ledere la stabilità delle banche? Il sistema bancario italiano è giudicato sufficientemente solido dagli ultimi report europei ma ciò non toglie che una situazione di incertezza che si protragga a lungo potrebbe rendere più difficile la vita per le banche nostrane.
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Come sappiamo il capitale entro i €100.000 dei correntisti è tutelato dallo Stato e attualmente non si profila un rischio autentico per il sistema bancario. Ma come gli esperti sottolineano ciò che più preoccupa è la natura fortemente indeterminata ed impredicibile dell’attuale scenario geopolitico europeo. Di conseguenza non è escluso che le banche possano continuare a perdere in questi giorni e ad indebolirsi.
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