Da un’emergenza all’altra, ma con una sola costante: i tassi delle banche centrali fissi a zero che fanno esplodere i costi per gli italiani.
Da quando è iniziata la pandemia di Covid, le banche centrali hanno portato a zero i propri tassi di interesse. Si è trattato di una misura estrema per dare slancio all’economia e per consentire una ripartenza.
I tassi delle banche centrali a 0 vogliono dire condizioni favorevoli per le aziende ma soprattutto condizioni favorevoli per le borse che in effetti dallo scoppio della pandemia ad oggi stanno crescendo selvaggiamente. L’effetto negativo però dei tassi tenuti a zero, specialmente se troppo a lungo, è un’inflazione galoppante e purtroppo ce ne stiamo accorgendo tutti. In tutto il mondo infatti l’inflazione è ai massimi da decenni e gli italiani stanno pagando bollette stellari ed una benzina mai così elevata. Con il pretesto del covid le banche centrali hanno potuto tenere i dati a zero anche nonostante il fatto che tanti economisti e tante istituzioni pubbliche e private chiedessero loro di riportarli a valori più adeguati al costo reale della vita.
L’inflazione è troppo alta ma le banche centrali non fanno nulla
Dopo una montagna di parole sia la Banca Centrale degli Stati Uniti la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea hanno comunque sia sempre mantenuto i tassi a zero per quanto ciò fosse pericoloso per l’inflazione. Ma adesso che stiamo uscendo dalla pandemia di covid, le banche centrali erano letteralmente accerchiate. Con l’inflazione che rischia davvero di mettere in ginocchio le famiglie di far fermare le imprese e con una Germania ormai in recessione proprio a causa dell’inflazione, sembrava inevitabile che le banche centrali dovessero finalmente alzare i tassi dando un po’ di respiro a famiglie ed imprese. Ma “provvidenzialmente” (amara ironia) è arrivata la tensione sull’Ucraina.
Ancora tassi a zero
La Banca Centrale Europea non ha perso tempo, così come l’omologa americana. Subito si sono precipitate a dire che la delicata situazione sull’Ucraina impone una maggiore prudenza sul rialzo dei tassi. Le banche centrali si trovano sempre a dover prendere decisioni difficili e stabilire il costo del denaro nell’ambito di scenari così critici sicuramente non è facile. Tuttavia passando da una crisi all’altra sempre con i tassi inchiodati allo zero, l’inflazione pian piano arriverà a livelli davvero mostruosi e preoccupanti.
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Già qui in Italia la situazione è di una particolare gravità e nel resto d’Europa non sono messi diversamente. Se con il pretesto dell’Ucraina le banche centrali dovessero tenere i tassi a zero ancora, l’inflazione potrebbe arrivare a livelli tali che nessun bonus di nessun governo potrebbe farci proprio nulla. Come tanti economisti ed istituzioni stanno chiedendo, speriamo davvero che la Banca Centrale Europea ci ripensi e alzi finalmente in modo colpo sui tassi di interesse.