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Superbonus caos: “5 anni di galera, l’asseverazione non te la fa nessuno”

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Salvatore Dimaggio

Superbonus 110%: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che contiene le nuove norme coi massimali per quanto concerne il Superbonus dovrebbe avvenire in questa settimana.

Ma il vero problema ormai è trovare i tecnici per l’asseverazione.

Si tratta di un giro di boa profondo per il Superbonus ed è importante capire che cosa cambia. Il superbonus 110% è stato stravolto dopo la scoperta dei 4,4 miliardi andati in fumo a causa delle frodi e dei tantissimi crediti sequestrati dalle autorità. Alla stretta sulla cessione dei crediti è seguita una nuova normativa che promette di sbloccare i cantieri, ma che comunque è molto stringente e ve ne parliamo qui.

Prezzario e cessioni: innovazioni complesse

Ma anche se l’attenzione si è molto concentrata sul meccanismo della cessione dei crediti in realtà le novità sull’asseverazione di congruità non sono meno profonde e anche meno foriere di problemi e polemiche. Il ministro Cingolani ha già firmato il decreto con il nuovo prezzario che fissa i tetti massimi per l’asseverazione di congruità. Questo prezzario ha visto un rialzo notevole delle soglie che si attesta a ben il 20%. Sono state fugate le paure di chi aveva sentito le indiscrezioni secondo le quali i nuovi prezzi sarebbero stati chiavi in mano quindi comprensivi di IVA, prestazioni del professionista, ma anche posa in opera, ecc.

Nuovi tetti per l’asseverazione

Dal decreto si evince come questo non sia assolutamente vero e le varie, soglie siano invece nette. Ma il 20% di aumento sui massimali è sufficiente? È un aumento non da poco ma ricordiamo che le materie prime del comparto dell’edilizia dal precedente prezzario ad oggi sono veramente esplose come prezzi e d’altra parte il costo stesso dell’energia elettrica è salito vertiginosamente. Ma come dicevamo la parte del leone nelle novità del superbonus chiaramente la gioca il nuovo decreto che teoricamente doveva sbloccare la cessione dei crediti.

Trovare un tecnico sarà impossibile

In realtà il decreto del governo ha ridotto soltanto a 3 recensioni e con paletti molto stringenti. Soprattutto il tecnico abilitato che dovesse dichiarare il falso o anche solo omettere delle circostanze rilevanti o comunque quello che attesta falsamente la congruità delle spese subisce la pena della reclusione da due a cinque anni e una multa da 50.000 a €100000. Peraltro la pena è addirittura aumentata se lo scopo è stato quello di un ingiusto profitto.

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Una norma veramente durissima perché le pene in se stesse sono veramente alte e addirittura la circostanza che possano essere aumentate nel caso di un ingiusto guadagno a sé o ad altri preoccupa molto il comparto edilizio. Infatti secondo gli esperti del mondo del mattone ormai trovare un tecnico che sia realmente disposto ad assumersi una simile responsabilità potrebbe diventare veramente difficile.

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