In questo periodo con i fortissimi rincari e la ripresa economica che sembra ormai un ricordo, l’affanno degli italiani nei confronti del Fisco è ancora maggiore.
Un tema torna di prepotente attualità: dopo quali termini il Fisco non può più chiederci le vecchie tasse non pagate?
Vediamo di capire insieme una questione che riguarda tanti italiani vale a dire quando scatta la prescrizione per i crediti fiscali. Purtroppo questa questione è di scottante attualità perchè sono tante le famiglie e le imprese che anche con tutta la buona volontà alle volte non riescono a far fronte agli impegni con il Fisco. Imprese che chiudono a causa del caro bollette e famiglie sempre più povere il quadro di cui si è dovuta occupare la Cassazione è in preoccupante aumento. Recentemente la Corte di Cassazione ha fatto chiarezza su questa delicatissima questione che tocca tanto gli interessi del fisco quanto quelli dei cittadini.
Le novità dalla Corte di Cassazione
L’ordinanza del 23 Marzo 2021 ha stabilito i termini di prescrizione per quanto riguarda i crediti erariali ma anche le sanzioni su questi e gli interessi maturati nel tempo. Si tratta di una questione assai delicata specie in un periodo nel quale tantissimi italiani chiedono con forza il ritorno di rottamazione e saldo e stralcio e qualche novità effettivamente c’è. Nel caso sottoposto alla commissione tributaria regionale e sul quale poi si è dovuta pronunciare la Cassazione vi è stato un lungo lasso di tempo tra una cartella notificata nel 2004 e la richiesta di pagamento.
Ecco i termini: vediamoli insieme
Difatti l’amministrazione fiscale ha richiesto il pagamento della vecchia cartella addirittura nel 2014. Dunque un lungo lasso di tempo durante il quale però l’amministrazione tributaria è stata assolutamente ferma. Questo particolare è assai rilevante: nulla ha fatto il Fisco nei dieci anni che riguardavano il caso poi sottoposto alla suprema corte. La Corte di Cassazione dunque ha approfittato di questo caso per sancire e precisare norme che sono di comune e generale interesse.
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La Corte nell’ordinanza citata ha ricordato che i crediti erariali come ad esempio l’IVA oppure l’Irpef incorrono in una prescrizione di 10 anni. Ecco dunque perchè nel caso sottopostole, la Corte ha dato ragione al cittadino che riteneva il credito erariale prescritto. Per quanto concerne invece le sanzioni tributarie ma anche gli interessi il termine è questa volta di 5 anni.