A marzo arriva una rivoluzione per le buste paga degli italiani: cerchiamo di vederla dettagliatamente e di capire che cosa succede.
A Marzo si cambia e con l’arrivo dell’assegno unico la situazione di tante famiglie diventerà molto diversa dal punto di vista di ciò che si percepisce per la cura dei propri figli, specie in combinazione con la nuova Irpef.
Infatti l’assegno unico è una vera e propria rivoluzione. Nato alla fine dell’anno scorso ed è entrato in vigore teoricamente già da gennaio, sarà soltanto a marzo che l’assegno unico arriverà effettivamente nelle tasche degli italiani. Si tratta di una misura completamente nuova che manda il soffitta le vecchie detrazioni per i figli, ma non tutte. Ecco perché è importante fare chiarezza su quello che succede nello stipendio. Inizialmente molti avevano sostenuto che con l’assegno unico, svanissero tutte le detrazioni delle quali un nucleo familiare poteva beneficiare per i figli. Ma così non è perché tante detrazioni esistono ancora.
Ad esempio tutte quelle per la scuola e per l’università dei figli, ma anche il pagamento di un abbonamento ai mezzi pubblici sussistono tuttora. Inoltre non mancano neanche le nuove detrazioni che sono andate sotto il nome di bonus musica, vale a dire quelle per l’istruzione musicale dei figli. Ma vediamo quale sarà l’impatto dell’assegno unico. Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze l’impatto più forte lo registreranno 1,13 milioni di famiglie italiane che costituiscono il decimo più basso dei redditi.
Per queste famiglie il vantaggio dovrebbe arrivare, anzi dovrebbe superare i €1900 per ogni anno. Ma in realtà sono ben 22 milioni le famiglie che beneficeranno della rivoluzione costituita da riforma IRPEF e dall’assegno unico. Ma per quelle più ricche il vantaggio scenderà a soli €500. Ma vediamo cosa cambia nella busta paga. Dopo aver sottolineato che tutta una serie di detrazioni per i figli esistono ancora e non sono svanite, la nuova busta paga vede un’aliquota del 23% se i redditi si attestano entro i €15000.
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Abbiamo invece una diminuzione di 2 punti percentuali, infatti l’aliquota scende al 25%, per i redditi entro i €28000. Dunque possiamo dire che se i redditi più bassi si avvantaggeranno soprattutto dell’assegno unico saranno i redditi più alti ad avvantaggiarsi principalmente della riforma dell’Irpef. Infatti tutte le simulazioni fatte sino ad ora dimostrano come il vantaggio di questa riforma sia sostanzialmente proporzionale al reddito.
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