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Superbonus: come funzionano il bollino contro le truffe e la nuova soglia

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Salvatore Dimaggio

Un bollino da applicare alle cessioni: il bonus casa potrà tornare in piena attività dopo il tremendo stop dovuto alla stretta della cessione del credito.

Tutto avverrà grazie al nuovo bollino introdotto dal governo. Vediamo come funzionerà questa autentica rivoluzione.

Il bonus casa sembrava quasi giunto al capolinea dopo la stretta sulla cessione dei crediti. 4 miliardi di euro di frodi avevano spinto il governo a bloccare le cessioni multiple ed una sola cessione del credito sarebbe stata concessa d’ora in poi. Questo aveva bloccato i cantieri e così il Governo è corso ai ripari varando una nuova normativa basata sul cosiddetto bollino. Se non vi si ottempera non si potrà più cedere il credito. In conferenza stampa Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco hanno annunciato che i bonus casa presto sarebbero stati sbloccati. Una schiarita è giunta anche da Poste Italiane che ha annunciato che con la nuova normativa sarà disposta a riaprire la piattaforma per la cessione dei crediti che aveva chiuso nei giorni scorsi.

Nuovo ossigeno dopo la stretta

Il bonus casa infatti cominciava a fare paura perché le truffe scoperte valgono qualcosa come 4,4 miliardi di euro e ben 2,3 miliardi di euro di crediti sono già stati sequestrati. A tantissimi di questi crediti è stato contestato di appartenere a cantieri virtuali assolutamente inesistenti. Ma adesso il governo vuole tornare alla cessione multipla ma senza esagerazioni. E soprattutto senza possibilità di imbrogli, perchè il danaro sottratto allo Stato è davvero troppo. Il credito si potrà cedere soltanto tre volte (forse due) e soltanto a banche strettamente controllate dalla Banca d’Italia.

Il bollino e lo scetticismo dell’edilizia

Dunque col decreto della settimana prossima si torna alla cessione multipla ma comunque sia molto limitata e sorvegliata. Ma il cuore della nuova normativa è il cosiddetto bollino. Il bollino è un codice che marcherà i crediti ceduti in modo tale che tutte le varie cessioni siano unite insieme in un’unica collana che consenta sempre di monitorare da dove sono partiti i soldi. In qualsiasi momento si potrà così ricostruire a quale cantiere fanno riferimento questi crediti e qual è la documentazione che li giustifica.

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Ma le aziende dell’edilizia sono titubanti. Secondo loro queste norme comunque così stringenti costituiranno sempre un elemento fortemente deterrente ai cantieri e lo stop potrebbe continuare. Dalla settimana prossima con l’arrivo del decreto si potrà capire finalmente se i cantieri potranno ripartire o no.

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