I nuovi bonus sull’auto saranno strutturati in una maniera rivoluzionaria e dal Governo arriva un piano veramente imponente.
Il settore dell’automobile è stato colpito con grande durezza dalla pandemia di covid, ma il Governo nel pensare il nuovi sostegni a questo settore si è anche reso conto che la fragilità delle famiglie è aumentata notevolmente.
Pandemia, lockdown e adesso anche inflazione: le famiglie italiane che sono in affanno e che temono di non farcela sono sempre di più. I nuovi bonus per l’auto terranno conto proprio di questo. Il governo sta preparando un piano da 1,5 miliardi per il sostegno del settore dell’auto, ma a beneficiarne non saranno soltanto le auto elettriche. Infatti se il vecchio bonus auto era legato soprattutto allo scopo di spingere l’auto elettrica e in generale le auto a basse emissioni il nuovo bonus sarà decisamente più ampio è parametrizzato al reddito. I giganti del settore automobilistico sono in forte affanno perché la pandemia di covid ha fatto letteralmente crollare le immatricolazioni. Forte è stato il pressing nei confronti del governo per avere nuovi incentivi che sostenessero il settore. Ma le indiscrezioni su questi nuovi bonus parlano di un governo che sta seguendo più linee guida. Molteplici infatti sono i target di questi nuovi imponenti bonus. Vediamo quali sono.
A beneficiarne saranno i meno abbienti
Si riconferma la volontà di spingere le auto a basse emissioni, ma stavolta i paletti saranno più blandi anche perché la transizione verso l’auto elettrica adesso è vista con maggior timore. Infatti i sindacati sottolineano come la transizione verso l’elettrico lascerà a casa addirittura 70.000 operai. La seconda linea guida forte è quella di sostenere i redditi più bassi. Difatti il vecchio bonus auto è stato accusato di essere un bonus di cui sostanzialmente hanno beneficiato i redditi medio alti.
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Difficile che una famiglia dalle modeste possibilità potesse impegnarsi nell’acquisto di una costosa auto elettrica e così il governo ha cambiato il tiro. Questi nuovi bonus saranno modulati in base ai redditi in modo tale che siano proprio i redditi più bassi ad avere il maggior giovamento. Al momento non ci sono tempi chiari sulla loro entrata in funzione, ma osservatori politici assicurano che non dovrebbero farsi attendere più di tanto.