Tante le novità sulla busta paga dovute alla riforma dell’Irpef con l’incognita del bonus Renzi. Cerchiamo di fare chiarezza su quello che accade da oggi.
Con la riforma dell’Irpef il Governo ha inteso offrire un po’ di denaro in più agli italiani allentando per quanto possibile la pressione fiscale. Ma l’intento era anche quello di razionalizzare, infatti le aliquote scendono da 5 a 4. Ma questo cosa cambia concretamente per i cittadini? Vediamolo insieme. Con il nuovo anno arrivano le nuove aliquote IRPEF ma sarà entro il 31 marzo che gli enti locali dovranno adeguare le loro addizionali per allinearle al nuovo sistema di aliquote. Da quest’anno chi percepisce da 0 a €15.000 ha un’aliquota del 23%. Il secondo scaglione parte dai €15.000 e finisce ai €28.000. Questo scaglione vedrà applicata un’aliquota del 25%.
Nuovi scaglioni ed aliquote
Dai 28 mila ai €50.000 abbiamo il terzo scaglione e la sua aliquota va al 35%. Dai €50.000 in su abbiamo l’aliquota al 43%. Dunque la riforma dell’Irpef va ad alleggerire soprattutto i redditi più alti dal punto di vista della pressione fiscale, ma senza intaccare lo spirito di progressività di questa tassa. Sostanzialmente il vecchio scaglione che valeva dai 55 mila ai 75 mila euro scompare. Oggi c’è la possibilità di avere più dati a disposizione e così finalmente scopriamo che il vantaggio medio per i cittadini sarà di €264 all’anno. Sicuramente non si tratta di una cifra tale da alleviare le fortissime criticità dell’economia di oggi, ma negli intenti del governo questo doveva essere un semplice primo passo verso una fiscalità più sostenibile.
Chi non ci guadagna
Come detto questa riforma non va a distorcere l’impianto progressivo di questa tassa però ciò non toglie che il 20% delle famiglie più povere sostanzialmente non beneficia di questi vantaggi. In altre parole chi è incapiente non ha sostanzialmente nessun beneficio dalla riforma dell’Irpef. Veniamo adesso alla questione del bonus Renzi. Il bonus Renzi è stato introdotto dall’omonimo governo e valeva €80. Nel tempo è stato accresciuto a €100 e oggi viene chiamato anche bonus IRPEF. Per i redditi fino a €15.000 il bonus Renzi è confermato. Per quanto concerne invece il secondo scaglione, cioè quello fino ai €28.000 la conferma varia da caso a caso a seconda delle detrazioni.
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Per i redditi successivi invece il bonus non esiste più. Ma sindacati e associazioni a tutela dei consumatori fanno notare che da marzo arriva l’assegno unico. Per effetto dell’assegno unico chiaramente spariscono talune detrazioni legate ai figli. Ma tra nuova IRPEF ed assegno unico non è chiaro quanti effettivamente andranno a guadagnarci e se qualcuno ci perderà. Difatti sarà concretamente da marzo con i primi versamenti dell’assegno unico che si potranno fare i conti decisamente più puntuali.