E’ il Messaggero a fare un quadro del nuovo Fisco che inizia da marzo grazie ai nuovi poteri sulle banche dati.
Da marzo il fisco avrà il potere di passare letteralmente al setaccio conti correnti e carte di credito con modalità del tutto inedite. Lo scopo è quello di rilevare qualsiasi anomalia anche minuscola e di far partire gli accertamenti. Il garante per la privacy ha dato il via libera ad un nuovo algoritmo che consente all’Agenzia delle Entrate di incrociare un grandissimo numero di banche dati. In questo modo il fisco potrà creare delle liste. A quanto emerge una lista sarà composta dai soggetti che vengono semplicemente analizzati mentre un’altra sarà finalizzata a far partire direttamente i controlli. Sotto la lente finiscono in particolare i conti correnti e le carte di credito. Il fisco potrà analizzare nel dettaglio tutti i movimenti dei cittadini e qualsiasi cosa appaia sospetta farà scattare un campanello d’allarme. Ma come ha potuto il garante per la privacy accettare un controllo così approfondito? Il trucco sta negli pseudonimi.
Pseudonimi e controlli al millimetro
Infatti ad ogni soggetto viene attribuito uno pseudonimo ed a quel punto viene passato letteralmente ai raggi-x, ma gli operatori non sanno di chi si tratti realmente. Soltanto nel momento in cui si desidera di passare all’accertamento vero e proprio, lo pseudonimo viene sostituito dal nome e da quel punto gli operatori che lo stanno tenendo d’occhio sapranno effettivamente di chi si tratta. Dunque da marzo scatteranno controlli a tappeto ed un’altra valanga di lettere di compliance ed a quanto pare sono in particolare le detrazioni sulle spese sanitarie ad essere particolarmente tenute d’occhio. Tanti temono questa situazione: infatti se questa è un’arma potente nei confronti degli evasori, il timore è che non ancora rodata, possa far scattare campanelli d’allarme troppo facilmente.
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Insomma uno strumento potente, ma che potrebbe creare grattacapi anche agli onesti.
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Ma sarà molto potenziata anche la compliance.