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Diventa imprenditrice: c’è chi cambia vita, quasi mezzo milione dal fondo perduto

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Salvatore Dimaggio

Finalmente arrivano le normative chiare e precise per il fondo dedicato all’impresa femminile.

Si tratta di un fondo veramente strategico nel piano nazionale di ripresa e resilienza. Infatti ha nel suo Focus l’imprenditoria femminile. In realtà la chiarezza su questo fondo strategico si è fatta un po’ desiderare ma adesso ci sono le regole precise. Il fondo per l’imprenditoria femminile è uno strumento di grandissima importanza perché consente sia alle imprese già esistenti che a quelle di prossima formazione di avere importanti aiuti economici. La condizione è che si tratti di imprese al femminile. Vale a dire che si tratti di imprese che abbiano una componente femminile importante o proprio maggioritaria a seconda della tipologia di impresa. Il fondo serve sia per potenziare le imprese esistenti che per crearne di nuove e i tetti di spesa sono veramente importanti. Il fondo mira sia a diffondere la cultura dell’imprenditoria femminile che a porre in essere programmi concretamente di aiuto alle imprese già nate o di nuova formazione.

Creare imprese al femminile

La prima linea di incentivi riguarda le imprese costituite da meno di 12 mesi, dunque imprese giovani. Le imprese possono riguardare produzioni di beni per l’industria e artigianato o prodotti agricoli ma anche commercio, turismo e fornitura di servizi. Le attività per il per le quali viene chiesto l’aiuto governativo devono essere ultimate entro 2 anni con una proroga massima di sei mesi. Il tetto alla cifra ottenibile è di €250.000. Ma gli aiuti possono essere chiesti anche da imprese che esistano da più tempo sempre per i medesimi settori e sempre al femminile. In questo caso il tetto di spesa arriva addirittura a 400.000 euro.

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Il tutto si potrà richiedere sul sito di Invitalia presentando la domanda per via elettronica e seguendo la procedura indicata sullo stesso portale.

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Sul medesimo portale anche tempi e condizioni.

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