Decisamente più aspro il fisco in questo 2022 e arriva una serie di sanzioni durissime e sorprendenti che non stanno mancando di suscitare polemiche.
Se gli anni scorsi erano stati dominati da una sorta di tregua con il fisco che aveva fatto riprendere fiato durante la terribile pandemia, oggi la macchina fiscale torna più agguerrita che mai. Non solo spariscono rottamazione e saldo e stralcio, ma il penale fiscale si amplia a dismisura e finire nei guai diventa molto più facile. Vediamo di che si tratta. E’ il Sole24ore a fare il punto sulla situazione. Da oggi anche il semplice reato di dichiarazione infedele darà come conseguenza gli arresti domiciliari. Con l’approvazione della legge di conversione del decreto fiscale arriva tutto un nuovo set di norme per quello che riguarda il penale tributario. Tutto diventa più duro e per i cittadini sarà molto più facile finire nei guai. La dichiarazione infedele non soltanto porterà agli arresti domiciliari, ma anche al divieto di espatrio e ad altre sanzioni dure. Insomma parte una tolleranza zero che punta a far emergere quanta più evasione possibile.
Una durezza mai vista
Cambiano anche le modalità di indagini e quelle cautelari. Le pene edittali vengono aumentate e gli arresti domiciliari scatteranno con una facilità molto più elevata. Per la dichiarazione infedele sui redditi o anche sull’iva la pena ora va dai 2 anni ai 4 anni e 6 mesi. Quasi un raddoppio rispetto al passato. La rilevanza penale arriva molto più facilmente per gli illeciti. Anche le intercettazioni saranno molto più facili da ottenere e da autorizzare. Dichiarazione fraudolenta, utilizzo di documentazione artefatta, occultamento e distruzione di scritture contabili: l’elenco di situazioni per le quali scatterà il penale è lunghissimo e le pene sono state tutte inasprite.
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Certamente novità che suscitano polemiche per la loro durezza.
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Ma il governo aveva anticipato che la lotta all’evasione sarebbe stata assai dura.