Rottamazione ter e saldo e stralcio possono davvero ritornare e lo sottolinea ANC con un comunicato del 14 gennaio.
Gli italiani sono sempre più nei guai nei confronti del fisco. La narrativa secondo cui la fine della pandemia avrebbe riportato un nuovo slancio all’economia purtroppo si scontra contro una realtà molto diversa. La pandemia non è finita, l’inflazione mette seriamente in ginocchio famiglie ed imprese e gli italiani indebitati con il fisco fanno sempre più fatica a non andare giù. L’associazione nazionale dei commercialisti in una nota ufficiale chiede a gran voce che rottamazione ter e saldo e stralcio ritornino nel 2022. Una presa di posizione importante che fa il paio con l’impegno di tanti parlamentari. Vediamo che cosa succede. La fine di rottamazione ter e saldo e stralcio ha gettato nel panico davvero troppi contribuenti. La fragilità di tanti Italiani li rende sempre più vulnerabili nei confronti del fisco. Rendiamo conto che tante famiglie ormai sono in povertà energetica e non mancano le aziende costrette a lavorare di notte per riuscire ad assorbire i rincari.
Vediamo i tempi e i modi
Come tanti parlamentari sostengono, come possono non tornare rottamazione saldo e stralcio in un quadro del genere? Ma ha senso che il fisco si accanisca contro chi oggettivamente non può pagare? La risposta è no. ANC sottolinea che la mini proroga del decreto fiscale 2022 è drammaticamente insufficiente e per troppi italiani la situazione è fosca. Il presidente di ANC chiede a gran voce che si riaprano i termini per rottamazione e saldo e stralcio e sottolinea come ogni giorno tante attività sono costrette a chiudere i battenti per sempre. Questo è l’impatto concreto di un fisco cieco e che non è in grado di comprendere le fragilità del paese.
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Ma i tempi per il ritorno? Al momento non ci sono date chiare, ma il dibattito in questo senso è incoraggiante.
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ANC stessa sottolinea che più tempo si perde e più aziende chiuderanno.
