Per gli automobilisti italiani la batosta è veramente pesantissima.
Dopo tutti i rincari dei mesi scorsi che hanno reso ormai l’auto un lusso per la maggior parte degli italiani, arrivano nuove batoste. Le associazioni dei consumatori protestano vivacemente per questa nuova ondata di rincari che potrebbe mettere in seria crisi non soltanto gli automobilisti ma anche, il mercato dei trasporti. Ma vediamo che succede e che cosa cambia. Le tensioni geopolitiche sono alla base di questa nuova ondata di rincari. Petrolio e gas naturale costano sempre di più. Questo significa stangata in bolletta ma anche stangata alla pompa di benzina. Gli italiani si affannano a cercare di risparmiare e molti ripiegano sul Car Sharing, vale a dire la suddivisione dell’auto. Infatti ormai vanno di gran moda le app che consentono di suddividere l’auto con persone che fanno lo stesso percorso.
Come risparmiare e cosa ci aspetta
Anche le cosiddette pompe bianche o pompe no-logo consentono un po’ di risparmio, ma il vero problema è che nuovi rincari sono in arrivo. Gli esperti del settore dell’energia sottolineano come i paesi produttori di petrolio così come la Russia produttrice di gas stiano rendendo tutto molto più difficile e la speculazione non manca. I benzinai si difendono da parte loro dicendo che vengono spesso aggrediti dagli automobilisti ma le prime vittime dei rincari sono proprio loro. Infatti alla pompa di benzina il margine di guadagno si riduce sempre di più e quindi a farne le spese sono tanto gli automobilisti quanto i benzinai. Ma fino a che punto può salire la benzina? Gli esperti sostengono che in questa situazione purtroppo può salire ancora per un bel po’. Infatti non si vedono sostanziali schiarite sul mercato del petrolio e del gas.
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Il governo punta all’estrazione di gas italiano per abbassare i costi, ma oltre ai rischi ambientali ci sono anche i tempi.
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Infatti il progetto del governo per usare gas italiano richiede almeno due anni per la sua messa in opera.