Interessanti novità sul fronte fiscale per rendere questo 2022 meno duro e più amichevole per i contribuenti.
La macchina del fisco è stata sostanzialmente ferma a causa della pandemia di covid, ma già da settembre 2021 l’Agenzia delle Entrate si è rimessa in movimento. Come sottolineano gli esperti da questo 2022 termina quella sorta di tregua che l’Agenzia delle Entrate aveva stabilito con i contribuenti italiani. Tuttavia non bisogna credere che non vi siano elementi comunque interessanti sul fronte fiscale ed anzi arrivano novità davvero importanti. Innanzitutto c’è la conferma della proroga dei tempi per i pagamenti delle cartelle esattoriali che arriveranno nel primo trimestre del 2022. Infatti per tutte le cartelle in arrivo fino alla fine di marzo di quest’anno ci saranno termini pari non ai consueti 60 giorni, bensì a 180 giorni per il pagamento. 180 giorni senza more e sanzioni di alcun genere. Dunque sicuramente un primo elemento di respiro per i contribuenti italiani tartassati dal fisco. In secondo luogo sparisce l’aggio. Dunque il contribuente va a risparmiare il 3% che tradizionalmente era costituito da questa voce di spesa. in realtà l’aggio non sparisce, ma va a carico dello Stato. Tuttavia le spese di notifica degli atti continuano ad essere a carico del contribuente.
L’aggio è una spesa accessoria necessaria all’espletamento di tutta una serie di attività connesse con la vita pratica della cartella esattoriale e da quest’anno graverà sulle casse dello Stato. Ma la situazione per gli italiani è cambiata. Soltanto qualche mese fa il governo dava per scontato che stessimo uscendo dalla pandemia di covid e che la ripresa sarebbe continuata a pieno regime. Le cose purtroppo sono cambiate in modo assai negativo. Il covid è sempre qui, ma in più è arrivata una pesantissima inflazione che si abbatte come un maglio specialmente sulle famiglie più in difficoltà. Ma anche tante imprese sono a serio rischio a causa del caro bollette.
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Ecco perché si torna a parlare di rottamazione.
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In Parlamento molti sostengono che senza una rottamazione o comunque un nuovo intervento deciso e corposo, la macchina del fisco rischia di diventare distruttiva per troppi contribuenti.
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