I bonus casa sono diventati molto allettanti ma anche molto complessi e i cittadini hanno paura.
Le norme cambiano troppo di frequente e il fisco ha preso di mira questi bonus a causa delle troppe truffe. Quando i bonus casa sono nati, sono apparsi ai cittadini veramente come un salvagente. Hanno fatto ripartire l’economia e hanno resuscitato l’industria dell’edilizia. Ma poi sono emerse truffe per ben 4 miliardi di euro e la normativa ha cominciato a cambiare con sempre maggiore frequenza. E’ arrivato il decreto anti frodi a limitare gli imbrogli, ma anche a complicare le cose. Finanza e Agenzia delle Entrate hanno intensificato le verifiche e molti contribuenti cominciano a chiedersi se ne valga veramente la pena. Uno strumento sembra oggi essere particolarmente importante vale a dire l’interpello. Alle volte dopo aver molto riflettuto sul bonus in realtà non si arriva a nessuna conclusione ed il rischio di apparire al fisco come degli imbroglioni che vogliono aggirare la normativa sui bonus è forte. Dunque la soluzione migliore a questo punto è chiedere direttamente all’Agenzia delle Entrate tramite l’interpello. Con la risposta che si avrà dall’agenzia delle entrate si sarà tranquilli perché si avrà avuto un lasciapassare autorevole.
Che succede se l’Agenzia dice di no all’interpello
Ma l’interpello può essere anche negativo. Come sottolinea Investire Oggi questa possibilità è del tutto concreta e getta il contribuente incomprensibili frustrazioni. Ma alla risposta dell’Agenzia delle Entrate bisogna assolutamente adeguarsi. Ciò che si rischia è di decadere dalle agevolazioni che si sperava di ottenere. Molte di queste domande che stanno giungendo all’Agenzia delle Entrate riguardano le villette o comunque le abitazioni indipendenti. Come sappiamo il Superbonus per questo genere di abitazioni finisce nel 2022. Quindi se è vero che non c’è più il tetto ISEE che era stato inizialmente previsto per ville e villette è anche vero che questo bonus per questo genere di abitazioni avrà una durata molto più breve rispetto a quella prevista ad esempio per i condomini.
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Molti proprietari di ville villette stanno interpellando le entrate.
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Ma oggettivamente non si può forzare una scadenza decisa dal governo in modo piuttosto chiaro.