Il Bonus Renzi sta suscitando molte diatribe e polemiche perché con la riforma dell’IRPEF tutto viene rimesso in discussione.
Facciamo chiarezza. La riforma dell’Irpef voluta dal Governo Draghi è una riforma con un forte impatto sul fisco del paese. Gli scaglioni vengono ridotti da 5 a 4. Questa riduzione degli scaglioni significa anche una riduzione delle aliquote. Infatti ogni singolo scaglione vede un’aliquota più bassa rispetto a quella che aveva l’anno precedente. Dunque oggettivamente questa riforma fa risparmiare soldi agli italiani. Il governo ha tenuto molto a sottolineare come questa riforma vada a garantire vantaggi per tutti. Ma una nota stonata deriva dal fatto che i vantaggi sono maggiori per chi guadagna di più. Infatti sono proprio i redditi più alti, quindi gli scaglioni più alti ad avere un vantaggio maggiore. Detto questo però il risparmio in effetti c’è per tutti. Ma cosa succede al bonus €100 o bonus Renzi? Il bonus Renzi valeva inizialmente €80, ma poi è stato aumentato a €100. Fino all’anno scorso la percezione di questo bonus era assolutamente chiara a tutti ma con questa riforma c’è bisogno di fare chiarezza. Sicuramente il bonus Renzi spetta ai redditi più bassi, vale a dire al primo scaglione.
Dunque chi si trova all’interno del primo Scaglione senza dubbio percepirà il bonus €100. Sicuramente una notizia positiva per i redditi più bassi che così conservano il loro bonus da €1200 all’anno. Per quanto riguarda il secondo scaglione ci sono i dubbi maggiori perché per il secondo scaglione i calcoli andranno fatti caso per caso in base al computo delle detrazioni effettivamente fruite dal contribuente. Per i redditi maggiori vale a dire per il terzo e quarto scaglione, il bonus Renzi non ci sarà. Questa riforma è stata bene accolta dagli italiani specie in un momento in cui l’inflazione minaccia fortemente la stabilità delle famiglie. Ricordiamo che per valutare il concreto impatto di questa misura bisognerà attendere comunque marzo. Perché a marzo arriva l’assegno unico.
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L’assegno unico va a prendere il posto di alcune detrazioni Irpef che esistevano fino allo scorso anno.
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Dunque se la riforma IRPEF del 2022 è già attiva, sarà soltanto da marzo che le famiglie potranno valutare effettivamente l’entità di questo guadagno promesso dall’esecutivo.
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