La spirale inflazionistica nella quale siamo entrati colpisce le famiglie, ma anche le imprese e la ripresa italiana traballa.
Confindustria lancia l’allarme su una ripresa in forte rischio a causa della stangata sulle bollette. L’impatto di questa spirale inflazionistica è superiore alle attese di molti. La Banca Centrale Europea nei mesi scorsi aveva provato a tranquillizzare tutti parlando di un inflazione transitoria e ininfluente. Purtroppo l’inflazione è pesante, duratura e durissima. Lo sa bene Confindustria che stima una vera e propria stangata sul PIL dell’Italia. Il caro bollette non mette soltanto in ginocchio le famiglie più economicamente fragili, ma rende le imprese incapaci di produrre con margini decenti. Il problema è su più fronti. Da un lato la stangata sulle bollette costringe le famiglie a contrarre le spese e dunque a mettere meno soldi in circolo nel sistema. Dall’altra parte il costo esorbitante di luce e gas costringe le imprese ad inverosimili turni di notte o nei weekend per cercare di economizzare. Ma i margini si riducono troppo per l’industria italiana e così tante aziende rischiano di dover fermare le linee produttive.
Effetto domino distruttivo
La stangata sull’energia si ripercuote a raggiera su tantissimi comparti perché l’energia è una sorta di materia prima jolly necessaria praticamente a qualsiasi tipo di produzione. Dunque quando parliamo di caro bollette, pensando sempre all’impatto sulle famiglie, in realtà bisogna tener presente che l’impatto è assolutamente generalizzato e a perderci è tutto il Paese. Eppure nonostante le stime di Confindustria la stangata sull’energia unita alla spirale inflazionistica potrebbe costare molto di più all’Italia. Già si avverte una forte contrazione dei consumi e se l’inflazione dovesse continuare a questo ritmo non si sa dove si potrebbe andare a finire.
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Anche perché la Banca Centrale Europea inverosimilmente continua a negare il fenomeno inflazionistico e a ribadire contro ogni buon senso che non farà assolutamente niente per arginarlo.
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Questa mancanza di risposte concrete ad un dramma di queste proporzioni è francamente inquietante.