Ha quasi dell’incredibile la storia di un giovane studente indonesiano diventato ricco grazie a banalissimi selfie.
Lo studente si chiama Sultan ed è un ragazzo come tantissimi altri del suo paese o di qualsiasi altro. Un bel giorno decide di trasformare i suoi selfie in non fungible token, le opere d’arte non riproducibili garantite dalla stessa tecnologia delle criptovalute. Il mercato dei non fungible token è un mercato capriccioso, ma anche ricchissimo. Non fungible token banalissimi e senza alcuna particolare velleità o pretesa sono arrivati a valere cifre folli. E questo è stato anche il caso di Sultan. I suoi selfie che, si badi bene, non hanno nulla di speciale ma ritraggono semplicemente il suo viso come se fosse una banalissima fototessera, hanno cominciato a circolare nello strano mondo dei non fungible token e a raggiungere quotazioni stellari. Ma com’è possibile tutto ciò? Adesso il giovane Sultan ha un patrimonio da 1,2 milioni di dollari.
Un meccanismo sorprendente e virale
Il Tam Tam nel mondo dei non fungible token è potente e la gente ha cominciato a parlare della stramba idea di collezionare i selfie di questo tizio qualunque. Così la cosa è diventata virale e adesso questi semplicissimi selfie valgono tanto. Sultan ovviamente è contentissimo dell’incredibile successo riscosso dai suoi selfie ma a quanto pare è già stato contattato dalle autorità fiscali locali perché ci paghi regolarmente le tasse. Una strana storia che ci ricorda come il mondo dell’arte sui non fungible token sia retto da logiche un po’ diverse rispetto al mondo dell’arte tradizionale. Qui è molto forte la legge del meme: la legge della bizzarria che però diventa virale, magari proprio per la sua banalità o per la sua vacuità.
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Sicuramente tanti adesso proveranno ad imitare Sultan ma ovviamente non è detto che avranno lo stesso successo.
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I collezionisti di non fungible token sono sempre a caccia del nuovo meme della nuova bizzarria della nuova anomalia che sorprende.