L’inflazione è giunta ai massimi da anni. Il rincaro su tutti i beni e servizi ormai è davvero fuori controllo.
Si tratta di un dramma tanto per le famiglie quanto per le imprese. Tante aziende infatti ormai lavorano di notte o nel weekend per cercare di pagare meno l’energia. Una situazione veramente insostenibile che vede le famiglie seriamente preoccupate su come far quadrare il bilancio familiare. Infatti le famiglie in stato di maggiore fragilità economica saranno in seria difficoltà in questo 2022. Ma una grave preoccupazione sono anche i risparmi. Infatti i risparmi degli italiani vengono erosi da un’inflazione senza precedenti nella storia recente. L’Istat ha stabilito un inflazione a dicembre pari al 3,9%. Cifre che non si vedevano davvero da tanto. Gli italiani per difendere i risparmi dall’inflazione stanno tornando in massa ai cari vecchi buoni fruttiferi postali. I buoni fruttiferi postali, infatti offrono la garanzia dello Stato sul capitale depositato. Dunque il capitale investito nel buono fruttifero postale è in una botte di ferro. Ma i buoni fruttiferi sono tanti e cerchiamo di capire qual è il migliore.
Ecco cosa conviene fare
Secondo gli esperti il migliore è il famoso buono fruttifero postale 4 x 4. Dura 16 anni ma i soldi sono sempre disponibili. Gli interessi salgono anno dopo anno ma è soltanto alla fine di ogni quadriennio che potranno essere concretamente percepiti. Ma tanti Italiani si stanno rivolgendo anche a prodotti alternativi per mettere al sicuro il capitale dall’inflazione. Alcuni si rivolgono al mercato delle criptovalute ma bisogna stare attenti: si tratta di un mercato molto volatile è che ancora non ha una vera regolamentazione. Potremmo dire che in un certo senso è proprio l’opposto rispetto ai buoni fruttiferi. È decisamente meglio lasciare gli investimenti alle criptovalute a chi sia realmente esperto in questo settore che può riservare improvvisi crolli.
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Un’alternativa più praticabile è quella dei bond ancorati all’inflazione.
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Questi bond offrono un rendimento proporzionale a quello dell’inflazione e possono effettivamente essere un’alternativa possibile rispetto ai buoni fruttiferi postali