Sono proprio 200.000 i contribuenti che hanno già ricevuto o stanno per ricevere lettere di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Sono in particolare le partite IVA quelle che finiranno nel mirino e poi starà a loro chiarire la posizione nei confronti dell’erario. E’ il Giornale a sottolineare il numero impressionante di contribuenti che finiscono nel meccanismo della compliance. Insomma il fisco dopo il periodo di inattività forzata dovuto alla pandemia di covid-19 riprende a lavorare a pieno regime. Nel 2019 sono stati posti in essere 270 mila controlli. L’Agenzia delle Entrate vuole rapidamente tornare a numeri del genere Ecco come si giustificano le 200.000 lettere da inviare agli italiani. La compliance è uno strumento che il fisco ama molto. In sostanza si raggiunge il cittadino sottolineando gli degli errori in dichiarazione dei redditi. Al cittadino spettano due alternative. La prima è quella di rimettersi in regola con il ravvedimento operoso.
Ecco cosa fare
Con il ravvedimento operoso il contribuente accetta i rilievi della lettera di compliance e si adegua pagando, dunque una cifra molto ragionevole. Mentre la seconda alternativa è quella di far valere le proprie ragioni contro il fisco. Una via sicuramente più complessa. Ma nuovi strumenti sono a disposizione del fisco per intercettare qualsiasi anomalia da parte dei contribuenti. Uno di questi è il redditometro. Ma ben presto anche i social network potranno essere passati al setaccio dall’agenzia delle entrate dalla finanza per trovare prove di dichiarazioni infedeli. Lo Stato vuole rientrare dell’esborso clamoroso dei bonus e per mettere in ordine le disastrate casse pubbliche, la cacca all’evasione è la via privilegiata.
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In questo senso sfuggire al fisco diventerà sempre più difficile anche perchè le banche dati diventano sempre più interconnesse.
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Una delle attività più frenetiche attualmente è quella di interconnettere sempre più tutte le varie banche dati pubbliche.