La pandemia di Covid ha messo in pausa per circa due anni tutta una serie di questioni fiscali e burocratiche.
Prima il governo Conte e poi il governo Draghi hanno deciso di venire incontro ai cittadini colpiti dalla terribile ed imprevista pandemia. Oggi le cose non sono certo tornate alla normalità. Anzi, oltre le tante varianti che ciclicamente tornano a colpire c’è anche l’incubo inflazione a rendere tutto più complesso. Eppure da questo 2022 fisco e burocrazia diventano meno amichevoli anche per quanto riguarda le agevolazioni fiscali sulla prima casa. Molti criticano questo approccio appunto perchè oggi, rispetto a qualche mese fa la fragilità economica delle famiglie appare aumentata e non diminuita. Ad ogni modo vediamo che succede. E’ il quotidiano Il Messaggero a fare il punto della situazione. Tanti subito prima della pandemia avevano acquistato un immobile beneficiando di quelle particolari agevolazioni che lo Stato prevede sulla prima casa. Queste agevolazioni sono legate ad un impegno da parte di chi ne beneficia a vendere entro il termine di un anno un altro immobile che avesse le caratteristiche tali da aver già fruttato le medesime agevolazioni.
Cosa succede nel 2022
Di conseguenza per mantenere i vantaggi e le agevolazioni sulla prima casa entro un anno si doveva vendere la casa, per così dire, vecchia. Ma questo obbligo di un anno è rimasto congelato dal covid. Come sottolinea Il Messaggero dal primo gennaio 2022 però questa pausa non esiste più e dunque ricominciano a decorrere i termini per mettersi in regola. Per per fare un altro esempio, anche i 18 mesi che la normativa offre come tempo per cambiare residenza e spostarsi nel comune in cui si trova la prima casa ricominciano a decorrere.
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Insomma la fine della tregua col fisco si nota anche da queste cose, ma le famiglie sono in difficoltà.
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Dunque dal primo gennaio i termini tornano ad andare avanti.