Tante novità per il Superbonus in questo 2022. Alcune positive, ma altre penalizzanti.
Il Superbonus ha subito una lunga proroga e tanti ne sono felici. Attenzione però perchè resta al 110% sono per quest’anno e per il 2023. Poi la percentuale comincia a scendere. Ma già in questo 2022 non mancano le novità e per qualcuno potrebbero essere problematiche. La detrazione Irpef per il Superbonus scende a quattro anni invece che cinque. Questa è una novità teoricamente positiva perchè si rientra in possesso della cifra spesa un anno prima. Dunque questa innovazione non può che essere presa come un vantaggio per il contribuente. Ma in realtà per tanti diviene problematica. Non tutti possono detrarre dall’Irpef una somma così forte e rischiano di non saper come fare. Ecco che in questi casi c’è un unica via.
Edifici misti e calcolo
Come dicevamo se non si riesce a detrarre dall’Irpef le poche ma sostanziose 4 rate del superbonus, si deve optare necessariamente per cessione del credito e sconto in fattura. Solo così si potrà riuscire a Beneficiare del Superbonus 110%. Ma sempre in tema di superbonus, una recente novità delle entrate, cambia le carte in tavola per un tipo particolare di edifici. Si tratta di quegli edifici che siano in parte destinati ad abitazione, mentre in parte sono destinati ad altro, ma che abbiano un unico proprietario. In questi casi il chiarimento dell’agenzia delle entrate introduce un paramentro nuovo per valutare l’effettivo diritto al bonus. Infatti possono avere diritto al bonus solo quegli edifici che abbiano una natura abitativa prevalente. In sostanza si deve fare il calcolo della superficie catastale dell’edificio adibita ad abitazione e la si deve rapportare al totale. Se la superficie catastale abitativa è più del 50%, l’edificio potrà avere accesso al superbonus.
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In caso contrario il bonus, sarà precluso.
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Importante però ricordare che con la fine del 2023 il 110% termina.