La manovra appena approvata in parlamento e pubblicata in Gazzetta Ufficiale ha deciso il destino di tutti i vari bonus che hanno aiutato la ripresa italiana post Covid.
In particolare il Superbonus 110% è stato riconfermato. Una riconferma lunga perché il superbonus 110% è stato riconfermato per più anni anche se la percentuale andrà gradualmente a diminuire nel tempo. Ad essere riconfermato è anche il bonus mobili. Questa è stata una riconferma piuttosto sofferta perché il bonus mobili è stato al centro di una trattativa parlamentare piuttosto articolata. Infatti il bonus mobili per il 2022 vede scendere il suo tetto massimo dai €16000 ai €10000. Ma a lungo si era parlato di €5000. La soglia dei €5000 invece scatterà a quanto pare per gli anni prossimi. Il superbonus 110% ed il bonus mobili sono connessi perché il bonus mobili non esiste da solo, ma ha come presupposto il dover andare a riarredare con mobili e grandi elettrodomestici una parte della casa sulla quale si è intervenuti con opere edilizie.
Vediamo che succede
Un problema che ora viene sollevato è cosa succede se il superbonus 110% viene ceduto tramite la possibilità del tutto lecita della cessione del credito. Difatti il superbonus 110% può essere fruito o come detrazione sull’Irpef o come cessione del credito o come sconto in fattura. Ebbene sul punto è intervenuto un chiarimento autorevole. Come ricordato da Investire Oggi è la circolare n. 30/E del 2021 dell’Agenzia delle Entrate a chiarire che anche nel caso di cessione del credito o sconto in fattura il bonus mobili è perfettamente praticabile.
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Tuttavia ciò non cambia il fatto che il bonus mobili, però, in se stesso possa essere fruito soltanto soltanto come detrazione sulla dichiarazione dei redditi.
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Dunque piena libertà sulla modalità di fruizione del Superbonus 110%