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Cartelle esattoriali 2022: arriva il rigido sbarramento a 5 rate e €60.000

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Salvatore Dimaggio

Con l’arrivo del 2022 cambia completamente la regolamentazione per il pagamento delle cartelle esattoriali.

Con l’emergenza Covid sono cambiate le modalità di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il Governo aveva fatto in modo tale che per i cittadini fosse più facile rimettersi in pari con il fisco. Di conseguenza ci sono state le proroghe, ma anche la rateizzazione. Sia le proroghe che la rateizzazione sono state certamente uno strumento importantissimo per tanti italiani ed hanno consentito a tanti di respirare. Ma con l’arrivo del 2022 come dicevamo questo regime più amichevole purtroppo è terminato. Ciò è in realtà è un po’ paradossale perché il covid incombe esattamente come qualche mese fa. Dunque non si vede perché tornare al vecchio regime, ma ad ogni modo vediamo come funziona adesso il pagamento delle cartelle. Innanzitutto purtroppo basta il mancato pagamento di cinque rate per vedere sfumato il piano di dilazione. Questa è davvero una brutta notizia per tanti, ma guai a saltare 5 rate di fila.

La soglia dei 60.000 euro

Arriva, o meglio ritorna anche la soglia dei €60.000. Vediamo perché è importante: al di sotto dei €60.000 di debito con lo Stato, il cittadino può ottenere una rateizzazione automatica. Questo vuol dire che se si hanno meno di €60.000 di debito con l’erario si può andare sulla piattaforma on-line e chiedere in via automatica una rateizzazione. Il cittadino per fare questo dovrà asserire di essere in una situazione di fragilità dal punto di vista economico, ma non dovrà dimostrarla in alcun modo. Resta sempre inteso che se si saltano 5 rate, il piano ordinario di rateizzazione decade. Al contrario, se i debiti con il fisco superano i €60.000 la procedura cambia.

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Si può sempre richiedere la rateizzazione, ma si dovrà allegare l’ISEE.

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Dunque in questo caso l’Agenzia delle Entrate vuole effettivamente verificare che sussistano le condizioni di fragilità economica.

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