La riforma IRPEF sta suscitando tanti dubbi e tanti dibattiti. Ad alcuni conviene mentre altri la criticano.
Ma nel caos che inevitabilmente segue una grande riforma è importante fare chiarezza. In particolare è il cosiddetto secondo scaglione che sta suscitando i maggiori interrogativi. Dunque cerchiamo di focalizzarci su questo scaglione. La prima cosa da chiarire è che per il secondo scaglione l’aliquota fiscale dal 27% passa al 25%. Questo è un dato oggettivamente positivo che non può che far piacere a chi appartiene a questo scaglione assai diffuso. Vediamo cosa succede per le detrazioni. Il secondo scaglione riguarda i redditi nella forbice tra i 15 e i €28.000. Per gli appartenenti al secondo scaglione le detrazioni dovrebbero complessivamente aumentare. Vediamo perché. Secondo il sito pmi.it un dipendente con un reddito di €20.000 vedrà le sue detrazioni passare da €1338 a €2642. Questo per quanto riguarda i redditi da lavoro dipendente. Dunque parliamo di un aumento sostanzioso delle detrazioni. E’ il medesimo sito a citare un altro calcolo a titolo di esempio. Nel caso di reddito di €25000 la detrazione dai €1113 attuali sale a €2184.
Insomma per il secondo scaglione, le detrazioni subiscono una modifica decisamente positiva. Dunque al netto delle polemiche che hanno riguardato gli scaglioni più elevati possiamo dire che per chi si trova nel secondo scaglione la modifica delle detrazioni è vantaggiosa. Per il secondo scaglione invece è più complessa la situazione relativamente al bonus Renzi. Il cosiddetto bonus Renzi, detto anche bonus €100, perché il governo Conte lo ha portato a €100 mensili spetta sicuramente ai redditi fino ai €15000, ma per quanto concerne il secondo scaglione la situazione varia caso per caso. È sempre pmi.it a fare qualche esempio relativamente ai pensionati che si trovano nel secondo scaglione. Un pensionato che percepisca un reddito di €18.000 paga attualmente €3.670 di tasse.
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Con la riforma IRPEF la sua tassazione scende a €3.157. Questo pensionato avrà anche un vantaggio relativamente alle detrazioni.
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Perché se attualmente le detrazioni possono essere massimo €1200, con la riforma scattano a €1343.
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