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Pensioni, è arrivata Quota 102: problemi e delusioni

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Salvatore Dimaggio

La partita del Governo per cercare di riformare il sistema pensionistico è assai difficile.

Governo e sindacati sono lontanissimi in questa trattativa ed il motivo è assai semplice. Il governo vuole il ritorno alla Fornero. Ma i sindacati ovviamente si oppongono ad un sistema pensionistico da molti definito una vera e propria macelleria sociale. Intanto finisce quota 100 ed arriva quota 102. Sostanzialmente il governo decide di non decidere. Quota 102 è una soluzione di compromesso, ma il ritorno alla Fornero è previsto per il 2023. Ci potranno essere piccoli aggiustamenti ma che si ritorni alla Fornero è praticamente scontato. Ma entriamo nel vivo di quota 102. Quota 102 è un sistema pensionistico in virtù del quale si può andare in pensione a 64 anni e con 38 anni di contributi versati.

Un meccanismo a tempo

Anche opzione donna è stata prorogata. Ape Sociale è stata prorogata, ma anche potenziata. Quindi con quota 102 il governo ha abbandonato quota 100 ma senza scontentare troppo i pensionati. Ma ha senso riformare tutto il sistema pensionistico soltanto per un anno? In realtà secondo molti no. Molti accusano questa riforma di avere poco senso. Di essere una mera manovra di immagine. I più critici accusano Draghi di aver scaricato la patata bollente sul prossimo governo anche perché un nuovo sistema pensionistico richiede nuovi calcoli e tutta una serie di aggiustamenti a carico dell’INPS e a carico dei nuovi pensionati. Costringere il sistema ad un cambiamento per soli 12 mesi, avendo già presente che, appunto, alla fine di questo 2022 sarà tutto da riformare da capo secondo molti sostanzialmente non ha senso.

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Dall’INPS si attendono una serie di chiarimenti in merito alla concretezza di quota 102.

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Ma molti lamentano che già tra pochi mesi saranno obsoleti e si dovrà ricominciare da capo.

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