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Conto corrente 2022: inflazione e nuova tassa lo stroncano. Problema giacenza

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Salvatore Dimaggio

Nel 2022 per i conti correnti cambiano un bel po’ di cose ed è meglio vederle analiticamente.

Innanzitutto la mazzata più grossa arriva dall’inflazione. La cosa peggiore è che è una mazzata silenziosa. Infatti teoricamente l’inflazione non cambia di una virgola quello che abbiamo sul conto eppure erode con forza il suo reale potere d’acquisto. Attenzione perché non parliamo di cifre da poco: anzi parliamo di cifre importanti. Si calcola che in 10 anni l’inflazione mandi un fumo un terzo del tuo conto corrente. Di conseguenza il denaro liquido in quest’epoca di alta inflazione purtroppo viene duramente stangato sul conto. Ma ripetiamo, la cosa peggiore è che non ce ne rendiamo conto dal punto di vista meramente numerico. L’altra situazione problematica riguarda la giacenza.

Giacenza, costi, inflazione: un brutto scenario

Per chi ha conti correnti sopra i €5000 viene applicata una tassa di 34,20 euro. Quindi ad essere molto importante è anche la giacenza. Se la giacenza supera i €5000 questa tassa non si può evitare in alcun modo. Ma in questo periodo non sono poche le banche che stanno annunciando rincari e condizioni peggiori per i propri clienti. Anche le banche patiscono la difficoltà economica del momento e così scaricano sui propri correntisti le maggiori spese. Anche in questo caso molto spesso queste stangate sono nascoste. Infatti le banche spesso cambiano le condizioni contrattuali in corso d’opera rendendo i conti progressivamente più sconvenienti. Secondo molti questo puntualmente accadrà nel 2022. Importantissimo quindi monitorare i costi delle varie operazioni del nostro conto.

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Quelle che le banche praticheranno saranno vere e proprie tasse (spesso occulte) sul reale costo della tenuta del conto.

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Infatti le banche stanno procedendo a corposi piani di ristrutturazione che mirano a fare cassa tramite licenziamenti per i dipendenti e maggiori costi per gli utenti.

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