Sono molti gli analisti e i gestori di fondi che stanno fortemente consigliando il Paese del dragone.
Tante cose sono andate storte quest’anno nella grande economia cinese, eppure sembra proprio questo il motivo per cui tanti gestori consigliano di puntarci con decisione. Vediamo che succede. In questo 2021 sono sorte tante fragilità riguardanti l’economia cinese. Il default di Evergrande oltre ad essere un problema in se stesso ha sottolineato la grande fragilità della bolla immobiliare cinese. Ha anche messo in luce come la crescita degli ultimi anni sia stata decisamente tumultuosa e disomogenea. Una crescita forte e robusta dunque, ma anche schiumosa e ricca di eccessi di mercato. Ma la Cina si trova a dover fronteggiare anche il grosso problema dell’inflazione. Quello dell’inflazione è un problema planetario ma per chi ha una catena produttiva abituata a inondare il mondo con prodotti a basso costo (se non bassissimo) l’inflazione può rappresentare un danno particolarmente marcato.
Dragone rampante
Fase di transizione non semplice, eppure proprio questa transizione viene giudicata positivamente da tanti gestori di fondi ed analisti. I fondamentali del Paese restano buoni e il polso forte di Pechino nel cercare di stroncare gli eccessi di mercato e le bolle a lungo termine non può che essere positivo e rendere più stabile resistente la produzione cinese. Insomma secondo i gestori di mezzo mondo la Cina sta attraversando un momento critico, ma che può fare solo bene a medio-lungo termine. Ma è soprattutto la maturità tecnologica che il dragone sta raggiungendo a far gola ai gestori. La Cina intende replicare il successo degli smartphone anche con auto elettrica, social network ed altri settori ad alto valore aggiunto.
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Basta pensare al successo travolgente di TikTok (ed altri social stanno arrivando) ed al successo annunciato di Nio, per capire che il paese ha le carte in regola.
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Insomma, in dragone di domani sarà probabilmente più forte di quello di ieri.