L’IMU è una delle tasse più odiate dagli italiani. Si tratta di una tassazione pesante su ogni tipo di immobile esclusi alcuni terreni.
Da quando è stata istituita è stata una vera e propria stangata che si rinnova ogni anno. Il termine ultimo per la seconda rata IMU è scaduto il 16 dicembre. Ma in realtà c’è ancora un po’ di tempo per pagare. Vediamo in che modo. La legge prevede che entro 14 giorni dal pagamento dell’Imu ci si possa mettere ancora in regola pagando una differenza davvero minima. È il cosiddetto ravvedimento sprint: entro il quattordicesimo giorno si paga un interesse pari a soltanto lo 0,1% al giorno. Dunque una differenza veramente minima che può incoraggiare chi ancora non ha versato l’IMU a mettersi in regola.
Ravvedimento sprint: il più conveniente
Se si superano i primi 14 giorni ecco che gli interessi cominciano a diventare ovviamente sempre più importanti. Si esce fuori dai termini per il ravvedimento sprint e si entra in quelli del cosiddetto ravvedimento operoso. Il ravvedimento operoso propone termini decisamente più comodi ma ovviamente gli interessi crescono in proporzione. Dunque è decisamente il caso di mettersi subito in regola. Ma in questo momento di gravissima crisi ci sono italiani che non hanno veramente i mezzi per pagare questo tributo. Vediamo come funziona per quegli italiani che non sono materialmente in grado di pagare. Il Comune, in caso di reale indigenza può consentire una rateizzazione. Tuttavia l’indigenza deve essere effettivamente documentata al Comune.
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Sarà il Comune di competenza degli immobili sui quali si deve versare l’IMU a stabilire la rateizzazione per venire incontro a chi la chieda.
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Si fisseranno così il numero delle rate, la loro scadenza e tutte le modalità di pagamento del caso.