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Italia rischia di restare senza luce e gas. In un anno +1.040%. Grazie BCE

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Salvatore Dimaggio

La Russia di Putin ha mostrato il suo vero volto, chiudendo le forniture all’Europa e i prezzi dei futures del gas schizzano a livelli mai visti.

Gli esperti avevano lanciato l’allarme da tempo. L’Europa non ha scorte ed è troppo dipendente dall’estero. Ed ora puntualmente arriva la notizia che la Russia sta chiudendo l’erogazione del gas. Ovviamente i futures del gas giungono a quotazioni mai viste e questo significa non solo bolletta alle stelle, ma che proprio potremmo restare senza le materie prime essenziali per l’erogazione di luce e gas. Uno scenario tremendo al quale siamo arrivati grazie alla miopia tremenda della UE. Le filiere produttive e gli esperti da mesi urlano (è il caso di dirlo) che l’inflazione è molto più pericolosa di quanto non si dica. Che è duratura e non transitoria e che può portare a penuria di cibo ed ad energy crunch.

Moniti inascoltati

La Banca Centrale Europea che avrebbe avuto il potere di raffreddare la spirale inflazionistica intervenendo sui tassi, non ha fatto assolutamente nulla, se non continuando a ripetere il mantra che l’inflazione non esiste/è passeggera/robe così. La UE come al suo solito ha pensato ad affari misteriosi che alle persone oneste non interessano ma non ha fatto nulla di concreto. Ed oggi molti sostengono che ci sia il seri rischio di un grande blackout europeo. Insomma Putin e l’Opec+ fanno i duri e noi siamo nel mezzo. In un anno il gas come materia prima è cresciuto di un surreale 1.040%. Ma la cosa più surreale è che la BCE continui a tenere i tassi a zero e gli consenta di crescere ancora. Che fare?

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La UE e la Russia sono ad una tensione altissima ed è difficile prevedere se possa sbloccarsi qualcosa in un tempo ragionevole.

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Ma per gli esperti il rischio blackout è assai concreto.

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