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Fisco 2022: l’errore banale che può costare caro a tanti

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Salvatore Dimaggio

Vediamo quale errore banale può costarti caro, cosa rischi e come evitarlo. 

Il 2021 è stato un anno iniziato sotto gli auspici della ripresa, ma che sta finendo sotto quelli dell’inflazione. Per tanti italiani sono tornate le tasse e le scadenze e i soldi per far fronte alle richieste del fisco non bastano mai. Specialmente oggi che l’inflazione è tornata a crescere in maniera pesantissima e che rincari sulle bollette sono all’ordine del giorno. A settembre è finita la tregua degli italiani con il fisco imposta dal covid e tanti si sono trovati in difficoltà. Ma c’è un errore banalissimo che costa caro a tantissimi italiani e che bisogna stare attenti a non commettere. Vediamo di che si tratta. Tutto ciò che noi paghiamo al fisco viene normalmente registrato ed annotato. Ma le sviste della macchina fiscale sono molto più frequenti di quanto non si creda e a tantissimi cittadini vengono contestate come non pagate tasse e balzelli che in realtà sono stati regolarmente versati.

Vediamo i rischi e a cosa siamo obbligati

Una situazione decisamente brutta che ci impone di conservare copia di tutti i versamenti che facciamo all’erario. I rischi sono pesanti. Di qualsiasi tipo di tassa si tratti, sta a noi l’onere di dimostrare che l’abbiamo pagata. Questo è il paradosso: il fisco può anche dimenticare che noi l’abbiamo pagata, ma noi no. Infatti dobbiamo produrre prova del pagamento di qualsiasi tassa qualora ci venga richiesto. Dunque le prove di tutti i versamenti sono assolutamente da conservare. Ma per quanto tempo? Per alcune si parla di 5 anni mentre per altre di 10 anni. Dipende in sostanza dal tipo di tassa. Ma è determinante non commettere questo errore. Le conseguenze sarebbero assai gravi.

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Infatti quando il fisco contesta una tassa non pagata e noi non abbiamo la prova di averla pagata il fisco automaticamente ha ragione e ci costringerà a pagare la tassa, interessi e sanzione.

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Decisamente un buon motivo per essere ordinati.

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