Proroga del blocco licenziamenti perché la variante Omicron fa paura e il Governo vuole correre ai ripari.
Arriva nella legge di bilancio 2022 una proroga del divieto di licenziare. Al di là dei facili slogan il Covid, è stata una vera e propria tragedia occupazionale. Il peso della pandemia anche solo dal punto di vista occupazione nel nostro Paese è stato spaventoso. A quanto pare quasi un milione di posti di lavoro sono stati bruciati dalla terribile pandemia di covid. Teoricamente dovremmo stare uscendo da quel periodo, ma la quarta ondata rinforzata dalla variante omicron, spaventa fortemente il governo. Ecco perché nella finanziaria spunta un nuovo blocco dei licenziamenti che fa il paio con la proroga dello stato di emergenza. E’ un impegno concreto da parte del governo in favore dei lavoratori, ma anche l’ammissione di un periodo di emergenza certamente lontano dall’essere terminato. Durerà fino ad aprile 2022 il blocco dei licenziamenti nelle grandi imprese.
Una tutela forte per il lavoratore
Vediamo chi rientra e chi no nel nuovo blocco. Sarà fatto divieto di licenziare i dipendenti fino ad aprile 2022 a quelle imprese che nel 2021 avevano dai 250 dipendenti in su. Nel computo dei dipendenti rientrano proprio tutti i soggetti che prestavano la propria opera all’azienda. Arriva anche un preavviso ai dipendenti di 90 giorni. Senza il preavviso lungo di 90 giorni, il licenziamento è nullo. Perché il licenziamento sia valido la comunicazione dovrà contenere alcune informazioni. Innanzitutto si dovranno spiegare al dipendente le ragioni economiche, finanziarie ed organizzative dello stesso licenziamento. Poi si dovrà spiegare chiaramente quando è prevista la (eventuale) cessazione dell’attività e poi anche il numero dei dipendenti colpiti dalla riduzione dell’organico o in alternativa dalla chiusura.
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Dunque oltre al blocco dei licenziamenti e al preavviso lungo ci saranno requisiti più stringenti per le grandi aziende che vogliono licenziare.
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Ma le aziende troveranno il modo di aggirare il blocco?